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venerdì, Apr 28

Eni acquisisce il 100% di Novamont | Wired Italia



Da Wired.it :

Eni si prende il 100% di Novamont, società leader a livello internazionale nel campo della chimica da fonti rinnovabili. Attraverso la propria controllata Versalis, che già possedeva il 36% dell’azienda fondata a Novara nel 1990, il colosso italiano dell’energia ha infatti rilevato il restante 64% del pacchetto azionario detenuto da Mater-Bi, società controllata da Investitori Associati II e NB Renaissance.

L’annuncio dell’accordo è arrivato tramite una nota ufficiale di Eni, in cui è specificato che “l’efficacia dell’operazione e i relativi tempi per la finalizzazione sono subordinati all’approvazione delle autorità competenti”.

Versalis è la prima azienda chimica del paese, oltre a essere leader globale nel settore. Negli ultimi anni ha fondato la propria politica aziendale sulla specializzazione del portafoglio, anche attraverso la chimica da fonti rinnovabili. In questo senso, l’acquisizione di Novamont conferma la strategia della controllata di Eni. Seguendo “un nuovo modello di sviluppo sostenibile”, si legge sul suo sito ufficiale, l’azienda acquisita promuove infatti “la transizione da un’economia di prodotto a un’economia di sistema, puntando sulla valorizzazione dei territori e su prodotti capaci di ridisegnare interi settori applicativi e riducendo i costi delle esternalità sull’ambiente e sulla società”.

In particolare Novamont, benefit company certificata B Corp, è protagonista nel settore della biochimica circolare e nel mercato per lo sviluppo e la produzione di bioplastiche e biochemicals biodegradabili e compostabili. Anche per questo, rappresenta per Eni un’importante opportunità per accelerare la propria strategia aziendale, integrare una piattaforma tecnologica unica e complementare e decarbonizzare il proprio portafoglio prodotti.

Allo stesso tempo, il passaggio al 100% nelle mani di Versalis permetterà invece a Novamont di rafforzare la propria piattaformaaccelerando – si legge nella nota – lo sviluppo di filiere multiprodotto ad alto valore aggiunto e i progetti di territorio per disaccoppiare l’utilizzo delle risorse naturali dalla crescita economica nella logica di fare di più con meno”.



[Fonte Wired.it]