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domenica, Feb 20

Ennio Morricone e il senso per la musica pop (e rock, e hip-hop…)



Da Wired.it :

Ha deciso il destino della musica”. Parola di Bruce Springsteen. C’è anche il Boss a parlare di Ennio Morricone in Ennio, il documentario di Giuseppe Tornatore dedicato al grande compositore, al cinema dal 17 febbraio. Un artista che aveva studiato la musica contemporanea, la musica colta con Goffredo Petrassi, ma che aveva in sé un incredibile senso per la musica pop. Prima di dedicarsi al cinema, ha lavorato come arrangiatore di molte canzoni. L’arrangiamento, in pratica, lo ha inventato lui: prima si parlava solo di accompagnamento. “Mettevo nell’arrangiamento sempre qualcosa di superiore alla canzone stessa”, racconta Morricone in Ennio. “Colorava certe canzoni” dice di lui Gianni Morandi. Dopo gli anni Sessanta, da quando la sua carriera di compositore di colonne sonore prese il volo, con Per un pugno di dollari di Sergio Leone, si dedicò soprattutto al cinema, con rare incursioni nella musica pop. Ma il senso di Ennio Morricone per la musica popolare non si trova solo nei suoi arrangiamenti, o nelle sue canzoni, ma anche nelle decine di omaggi, citazioni, campionamenti e influenze che troviamo nella musica pop, rock e hip-hop degli ultimi anni. “Ho visto Il buono, il brutto e il cattivo al cinema” racconta Bruce Springsteen. “È stato in quel momento che ho capito che c’era qualcos’altro che non avevo ancora sentito. Era la musica più creativa che avessi mai ascoltato al cinema. Ed è stata l’unica volta che sono uscito dal cinema per comprare la colonna sonora”.

Il barattolo, Con le pinne, fucile ed occhiali, Sapore di sale

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Ogni volta che si trovava ad arrangiare una canzone, Ennio Morricone riusciva a caratterizzarla con il suo tocco speciale. Trovava ogni volta delle frasi musicali che diventavano il marchio di fabbrica della canzone. Pensiamo alla canzone di Gianni Meccia, Il Barattolo.Tratta il mio cuore così come fosse un barattolo” canta Meccia. E Morricone registra il suono di un vero barattolo, secondo la lezione della musique concrète, un effetto sonoro che apre la canzone e che diventa una sorta di eco al “rotola” cantato da Meccia. È qualcosa che, in una canzone degli anni Sessanta, non si era mai sentito. 

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È quello che, più o meno, accade in Con le pinne fucile ed occhiali di Edoardo Vianello. Anche in quel caso Morricone lavora in studio con una bacinella per ottenere un effetto sonoro preciso, il suono di un tuffo. Sempre per Edoardo Vianello, e il suo Abbronzatissima, dà vita a un arrangiamento che rende immediatamente riconoscibile il brano. Quell’”A-A-bbronzatisima“, che apre la canzone è creato con un gioco di cori e di fiati che si rincorrono. Il perché Morricone cercasse di colpire subito l’ascoltatore è presto detto. “Mi avevano detto che i singoli si vendevano dopo i primi 7 o 8 secondi: la gente ascoltava per 15 secondi massimo e poi decideva se comprarli o meno”, aveva spiegato Morricone. In Sapore di sale mette delle cose semplici, che però funzionano: la personalità di quella canzone è data anche da quei tocchi di pianoforte, delle note dissonanti che si alternano alla voce di Gino Paoli e rincorrono le parole per tutto il brano. Nell’arrangiamento si notano il basso elettrico, il vibrafono, il sassofono di Gato Barbieri.

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Se telefonando, Here’s To You, Uccellacci e uccellini

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È un gioco di note molto particolare anche quello che è alla base di Se telefonando, la famosa canzone cantata da Mina in cui Ennio Morricone non è solo arrangiatore, ma anche autore della musica (il testo è Ghigo De Chiara e Maurizio Costanzo) È un brano che si basa su tre suoni che, alternandosi, non capitano mai sullo stesso tono. Ma, al di là della struttura melodica della canzone è davvero curioso andare a vedere da dove il compositore trasse quelle tre note: a ispirarlo furono le sirene della polizia di Marsiglia. E a sentire quel saliscendi sonoro, e il rincorrersi delle note, non si stenta a credergli.

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Tre note per Se telefonando, quattro note per Here’s To You, la famosa canzone tratta dalla colonna sonora di Sacco e Vanzetti cantata da Joan Baez. La cantante ricorda che Morricone le disse: “ho queste quattro note, puoi scrivere un testo?” (la canzone ebbe anche la sua versione italiana, Ho visto un film di Gianni Morandi, con il testo di Franco Migliacci). A proposito di canzoni tratte da colonne sonore, forse la più geniale scritta da Ennio Morricone è quella dei titoli di testa cantati di Uccellacci e uccellini, con la voce di Domenico Modugno, in cui i credits del film diventano il testo della canzone. “Ennio Morricone musicò”, appunto…

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I Pet Shop Boys, i Beats International e Zucchero

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Ennio Morricone torna a stupire tutti negli anni Ottanta. E lo fa con delle collaborazioni che non sono affatto scontate. Chi penserebbe che il Maestro delle colonne sonore potesse avvicinarsi ai Pet Shop Boys, alfieri del technopop? Eppure accade con It couldn’t happen here, tratto dall’album Actually. E il risultato è magnifico. Ennio Morricone era stato contattato per l’arrangiamento di Being Boring (che sarebbe finita in un altro disco), ma il Maestro preferisce lavorare su qualcosa di nuovo. E così nasce una canzone epica, drammatica, malinconica ed eterea. Che racconta la storia di un amico del duo che era scomparso a causa dell’Aids. “Non potrebbe accadere qui” recita il titolo, e si fa riferimento a un discorso in cui si credeva che il male non si sarebbe diffuso fuori dagli Stati Uniti. La canzone dimostra che le melodie di Morricone sono perfette anche per essere suonate al sintetizzatore (gli arrangiamenti sono di Angelo Badalamenti, colui che poi 

avrebbe scritto la colonna sonora di Twin Peaks).

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Alla fine degli anni Ottanta Morricone ha scritto anche Libera l’amore per Zucchero. Ma è interessante anche quello che accade nel 1990, quando esce Dub Be Good To Me dei Beats International, la band di Norman Cook, ex degli Housemartins, e che poi sarebbe diventato Fatboy Slim. È una cover di Just Be Good to Me della SOS Band, un brano in stile dub, ma che ha una caratteristica inconfondibile: oltre al giro di basso di The Guns of Brixton dei Clash, campiona il tema C’era una volta il West di Ennio Morricone, L’uomo dell’armonica, che caratterizza il personaggio interpretato da Charles Bronson. 

Jay-Z, Eminem e il Wu-Tang Clan

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La musica stava cambiando. Tra gli anni Ottanta e i Novanta ormai era consuetudine fare musica non solo con gli strumenti, ma anche con i campionatori, prendendo frammenti di altre canzoni per crearne di nuove. E i suoni di Ennio Morricone diventano una miniera d’oro per chi fa musica, soprattutto nel mondo dell’hip-hop. Un maestro del rap come Jay-Z, in Blueprint 2, campiona il famosissimo tema L’estasi dell’oro, dalla colonna sonora de Il buono, il brutto e il cattivo di Sergio Leone, un brano che ritroveremo molto spesso. Anche Eminem in Bad Meets Evil, da The Slim Shady EP, utilizza un sample del tema principale di quella colonna sonora, quello con il famoso urlo del coyote. Fendi Seats di Conway The Machine (feat. Westside Gunn) utilizza invece un campione di Doricamente

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Gli EPMD, feat. Method Man, Redman and Lady Luck in Symphony 2000 campionano proprio quei famosi titoli di testa di Uccellacci e uccellini. C’è anche il Morricone dei thriller e dei polizieschi nel mondo dell’hip-hop. Un campione dalla colonna sonora de L’uccello dalle piume di cristallo è stato inserito in My Buddy di G-Unit, mentre i Wu-Tang Clan hanno utilizzato un sample di Marche en La, dalla colonna sonora del film francese Alzati spia

I Metallica, Bruce Springsteen, i Ramones e i Clash

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Il legame tra il Morricone degli spaghetti western è per sua natura vicino anche al rock americano. È ancora una volta L’Estasi dell’oro, da Il buono, il brutto e il cattivo a scatenare la fantasia dei grandi del rock. I Metallica erano soliti aprire i loro concerti con il famoso brano, e ne hanno poi registrato una loro versione in chiave hard rock per l’album tributo We All Love Ennio Morricone. “Non ricordo la prima volta che l’ho visto” ha raccontato il leader della band, James Hetfield, riguardo al film. “Sono diventato fan di Clint Eastwood all’inizio della mia vita. Eastwood è sempre stato uno dei primi mentori sullo schermo che volevo imitare. In realtà mi sono identificato con ogni persona all’interno di quel film. Senza diventare troppo profondi nei ragionamenti credo che ognuno di noi possa identificarsi in uno di quei personaggi“. La band ha scelto quel brano come introduzione ai loro concerti perché il loro primo manager pensava il brano introduttivo di allora fosse terribile, e suggerì proprio il brano di Morricone. 

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Anche i Ramones e i Clash aprivano i loro concerti con Morricone, ma con il tema principale de Il buono, il brutto, il cattivo. C’è anche Bruce Springsteen, come vi abbiamo raccontato in apertura, tra i fan di Ennio Morricone. Il Boss ha aperto spesso i suoi concerti con il tema principale di C’era Una Volta il West, prima di far partire Badlands. Anche i Muse si sono sintonizzati sulle note da C’era una volta il West per aprire i loro concerti, ma nel loro caso è stata scelta la già citata L’uomo dell’armonica, suonata come introduzione a Knights of Cydonia dal bassista Chris Wostenholme proprio con un’armonica a bocca. 

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Gli U2 e Roger Waters

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Tra gli ammiratori di Ennio Morricone c’è anche The Edge, il chitarrista degli U2, che si è ispirato al grande compositore per una canzone della band, Magnificent, tratta da No Line On The Horizon, il cui riff di chitarra ha il respiro di certe sue composizioni per i film western. “Forse amano i miei pezzi perché, pur essendo complessi, armonicamente sono semplici, si potrebbero fare anche con la chitarra” ha dichiarato Morricone.

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Un altro genio, Roger Waters, deus ex machina dei Pink Floyd, collabora nel 1998 con Morricone per la colonna sonora del film La leggenda del pianista sull’oceano, di Giuseppe Tornatore, con protagonista Tim Roth, con la realizzazione del brano Lost Boys Calling

Ancora qui, Elisa e Morricone per Tarantino

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C’è un’altra canzone, molto particolare, di Ennio Morricone, che fa parte di una colonna sonora. È Ancora qui di Elisa che entra nel film di Quentin Tarantino Django Unchained. La musica è di Ennio Morricone e il testo da Elisa. È una melodia bellissima e potente, che si apre con la citazione di Per Elisa di Beethoven. “Avevo paura di comporre un testo su questa melodia, di un grande compositore come Ennio Morricone” ha raccontato la cantante di Monfalcone. “Poi ho ascoltato il suo consiglio, mi aveva chiesto di raccontare un fortissimo mio ricordo, potente, il più impresso nella memoria: ho pensato al ricordo più importante di quando ero bambina, quello del mio miglior amico, che se ne è andato via molto giovane”. La canzone è un demo provvisorio per far sentire le parole ad Ennio Morricone, ma quando Tarantino la sente sceglie questa versione per il suo film.

Delta V, Calibro 35, Subsonica, Planet Funk

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Anche le band di casa nostra hanno assimilato e reinventato la lezione di Ennio Morricone. A metà degli anni Novanta i Delta V hanno ripreso la famosa Se telefonando, facendone un’intensa cover a ritmo di trip-hop. I Calibro 35, la band milanese che si è sempre ispirata al cinema, ha inciso varie cover di Morricone realizzate per i western, e hanno usato la colonna sonora di Per un pugno di dollari come intro dei loro concerti. È molto bella la loro versione del tema di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, il film di Elio Petri con Gian Maria Volonté, ripreso anche dai Subsonica nei concerti dal vivo del tour di Amorematico, nel quale lasciavano, alla fine, il monologo di Volonté sulla repressione, un testo che è sempre attuale.

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Molto interessante anche il lavoro fatto dai Planet Funk per Chase The Sun che hanno ripreso e reinventato Alla Luce Del Giorno dalla colonna sonora di Metti Una Sera A Cena. Nella loro visione, un brano lounge diventa un pezzo techno pop. La grandezza di Ennio Morricone si vede anche da queste cose, dal fatto che, a distanza di anni, la sua musica, oltre che in film immortali, continua a vivere in decine, centinaia di canzoni, di ogni genere e stile. È per questo che Quentin Tarantino ha detto “Ennio Morricone è il mio compositore preferito. Ma non tra quelli delle musiche da film. In assoluto. È come Mozart, Beethoven, Schubert”.



[Fonte Wired.it]