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lunedì, Lug 24

Epatite c, gli influencer al servizio della conoscenza | Wired Italia



Da Wired.it :

Se gli influencer hanno il dono di raggiungere grandi platee, perché non valorizzare la loro capacità di diffondere messaggi, generare discussione e veicolare messaggi positivi?

E così, sebbene il tema “epatiti” non sia il più gettonato su Instagram, saranno proprio gli influencer a renderlo virale in occasione della Giornata mondiale sulle epatiti, che cade il 28 luglio. La campagna “Viral: rendiamo virale la conoscenza delle epatiti” punta infatti a creare consapevolezza presso il grande pubblico, grazie al traino dei post e delle stories che saranno lanciate dai protagonisti social chiamati a partecipare all’iniziativa realizzata da Gilead Sciences con il patrocinio delle Società scientifiche e delle Associazioni di pazienti che operano in quest’area.

La Giornata mondiale è il momento perfetto per fare divulgazione e riaccendere l’attenzione sull’urgenza di ridurre i contagi ed eliminare quindi le epatiti dal panorama mondiale delle minacce per la salute pubblica. L’obiettivo della campagna Viral è proprio quello di accrescere la consapevolezza sulle epatiti virali, con un focus sulla C, la forma più diffusa.

Uno dei principali scopi della campagna è invitare le persone a sottoporsi al test, al fine di ottenere una diagnosi precoce e accedere alle cure per la patologia che attacca le cellule epatiche favorendo uno stato infiammatorio. Nella quasi totalità dei casi l’epatite C è curabile.

A livello globale, come ricordava nel 2022 il Ministero della Salute, la priorità “è rappresentata dalla lotta alle infezioni da virus dell’epatite B, C e D. Queste tre infezioni causano un’epatite cronica, che può rimanere per molti anni asintomatica e degenerare in cirrosi e tumore epatico, responsabili di oltre 1 milione di morti all’anno”.

Sebbene l’infezione da Hcv (il virus che causa l’epatite C) sia, come ricorda Gilead, più diffusa tra chi ha più di 50 anni, ovvero tra coloro che con più probabilità sono stati esposti ad occasioni di contagio prima degli anni Novanta, l’attenzione deve restare alta e anche i più giovani devono conoscere i fattori di rischio (come la trasmissione principale, per via ematica, ndr). Come noto, e come ricorda anche il sito C come curabile “in Europa e negli Stati Uniti il principale fattore di rischio per l’epatite C è la tossicodipendenza: tra i tossicodipendenti che fanno uso di droghe per via iniettiva o inalatoria infatti l’incidenza di infezione da HCV va dal 50% al 95%”.



[Fonte Wired.it]