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Erika Lust, l’intervista sull’evoluzione del porno femminista e il valore artistico dell’erotismo

da | Apr 24, 2025 | Tecnologia


Un bel giorno Erika Lust ha deciso che trovava repellente i set in cui veniva girata la maggior parte dei film porno. E, a dire il vero, anche tutto il resto lasciava a desiderare. Era il 2004 e questa giovane donna svedese trasferita a Barcellona decise, forse all’inizio un po’ inconsapevolmente, di cambiare le cose. Più di vent’anni dopo, il suo è un piccolo impero che ruota attorno a ciò che, in modo un po’ sbrigativo, viene definito porno femminista. O “porno per donne”. In realtà il suo modo di concepire, produrre e girare i film erotici è parte di un cambiamento che ci riguarda tutti, e che copre grandi e piccoli rivoluzioni della nostra era: quelle dei corpi, delle identità, dei rapporti di genere, della salute mentale, dei meccanismi di privilegio e di prevaricazione economica. Nei suoi film ci sono fantasie comune, kink particolarissimi, performer di ogni origine, corporeità, orientamento, propensione.

L’universo estetico, artistico ed erotico che Lust ha creato è stato sublimato in questi mesi in House of ERIKALUST, una mostra immersiva che – fino al 26 aprile nel quartiere Poblenou di Barcellona (la location esatta, per mantenere l’intrigo, è svelata solo 24 ore prima) – permette di entrare letteralmente dentro le scene, le fantasie, le riprese di un catalogo ormai piuttosto sterminato. Ci sono installazioni suggestive, realtà virtuali interattive, proiezioni a 360 gradi e molto altro ancora. Si entra con bicchiere di vino e mascherina, per perdersi ancora di più in un mondo che rispecchia tutte le sfumature del desiderio. E mentre chissà si prepara a sbarcare nel cinema generalista, Erika Lust si racconta dal suo ufficio, centralissimo nella capitale catalana, seduta a una scrivania posta davanti a una camera da letto su cui campeggia una grande scritta al neon. Che recita, ovviamente: LUST.

Da dov’è nata l’idea della mostra?

Stavo visitando una mostra interattiva dedicata a Frida Kahlo e l’ho trovata fantastica perché sembrava proprio di immergersi nelle sue opere, cosa c’era dentro. Così ho parlato con il manager dell’esibizione e gli ho accennato il fatto che mi sarebbe piaciuto fare qualcosa di simile con il mondo dei miei film. Mi sembrava interessante anche perché le persone vivono poche esperienze erotiche al di là del porno su internet, o di musei del sesso ormai vetusti. In più sembrava un’occasione per celebrare il fatto che faccio film ormai da vent’anni.

Ti aspettavi un interesse così grande da parte del pubblico?



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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