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venerdì, Apr 14

ESA Juice: la missione verso le lune ghiacciate di Giove è partita, arriverà nel 2031

da Hardware Upgrade :

Da alcune decine di minuti è partita con successo la missione ESA Juice diretta verso Giove e in particolare per l’esplorazione delle sue lune ghiacciate (e con obiettivo principale Ganimede). Un momento storico per l’Europa dello Spazio in quanto si tratta della prima missione per l’agenzia spaziale europea a superare la fascia principale degli asteroidi mentre in precedenza ci si era concentrati su Luna, Marte, Venere, Mercurio e Sole.

Dovendo arrivare fino al gigante gassoso l’attesa sarà molta in quanto la missione prevede di raggiungere Giove solamente nel luglio del 2031 mentre si entrerà in orbita intorno a Ganimede a dicembre 2034. Alla missione hanno contribuito anche NASA, JAXA e ISA con alcuni strumenti che si trovano a bordo della sonda spaziale. Di seguito le informazioni generali sulla missione e sul lancio.

La missione ESA Juice è partita: direzione Giove e le sue lune ghiacciate

Per il lancio della sonda europea è stato impiegato l’affidabile vettore pesante Ariane 5 e questo in particolare è il penultimo (missione VA260, sistema di lancio L5120) che sarà costruito dopo si passerà al nuovo Ariane 6 (in ritardo sui tempi di sviluppo e test). Questo razzo spaziale ha operato per diversi anni raggiungendo uno dei punti più alti con il lancio del grande telescopio spaziale James Webb a Natale del 2021 e ottenendo prestazioni anche migliori delle aspettative.

Il lancio di ESA Juice era previsto per la giornata di ieri ma la presenza di fulmini nella zona dello spazioporto della Guyana francese hanno fatto rimandare la partenza al primo pomeriggio di oggi. L’avvio dei motori è avvenuto intorno alle 14:14 (ora italiana) con i due booster laterali con propellente allo stato solido che hanno contribuito con la maggior parte della spinta. Al momento della partenza la sonda spaziale aveva una massa di 5,963 tonnellate a pieno carico mentre, senza il propellente, si toccano le 2,325 tonnellate. A sorprendere sono i pannelli solari che, una volta dispiegati, saranno lunghi 27,1 metri. Questo è dovuto alla poca radiazione solare che raggiunge Giove rispetto a pianeti e zone più vicine, garantendo così alla sonda di poter funzionare correttamente.

Se tutto andrà come previsto, dal momento del lancio la sonda passerà l’orbita lunare in 32 ore entrando in un orbita solare lasciando la sfera di influenza gravitazionale della Terra. Il suo cammino sarà solo all’inizio però!

Per raggiungere Giove, Ganimede e altre lune ghiacciate, bisognerà attendere diversi passaggi ravvicinati ad altri pianeti. In particolare ad agosto 2024 verrà sfruttata la fionda gravitazionale di Luna e Terra, ad agosto 2025 quella di Venere, a settembre 2026 quella della Terra, a gennaio 2029 sempre quella della Terra mentre a luglio 2031 si arriverà fino a Giove. Tra il 2031 e il 2034 ci saranno 35 sorvoli del pianeta e delle sue lune (come Callisto ed Europa) per arrivare il 2034 in orbita intorno a Ganimede.

esa juice

Tra gli strumenti scientifici a bordo di ESA Juice, la NASA ha fornito UVS e parte dell’hardware di due strumenti europei (RIME e PEP), la JAXA ha fornito hardware per altri strumenti (RPWI, GALA, PEP) mentre l’ISA ha realizzato l’hardware per 3GM. In generale gli strumenti comprendono:

  • sistema di telecamere ottiche (JANUS)
  • spettrometro visibile/infrarosso (MAJIS)
  • spettrografo UV (UVS)
  • strumento per onde millimetriche (SWI)
  • radar (RIME)
  • interferometro radio (PRIDE)
  • altimetro laser (GALA)
  • esperimento di radio-scienza (3GM)
  • magnetometro (J-MAG)
  • misuratore di particelle (PEP)
  • strumento radio e onde plasma (RPWI)

In particolare Ganimede è al centro dell’attenzione degli scienziati perché è l’unico satellite naturale a essere dotato di un proprio campo magnetico e vedrà 12 sorvoli della sonda spaziale. La minima distanza raggiungibile dalla superficie dovrebbe essere di 200 km, mentre solitamente in orbita sarà di 500 km e 400 km durante i sorvoli. Tra le varie analisi si cercheranno dati sul campo magnetico, sull’oceano nascosto, informazioni sul nucleo, il contenuto di ghiaccio e dati sulla storia.

esa juice

Tra le sfide che Juice dovrà superare ci sono le radiazioni dell’ecosistema gioviano, le temperature rigide e sbalzi termici (da +250°C a -230°C), la distanza dalla Terra (un problema per le antenne) e dal Sole (per l’energia). Per questo sono stati sviluppati sistemi ad hoc e protezioni per garantire il funzionamento durante tutti questi anni.

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