Seleziona una pagina
giovedì, Set 07

Esercito, gli zaini per bambini confondono le scuole per caserme



Da Wired.it :

La scuola non è una caserma, anche se molti la desidererebbero come tale e guardano con nostalgia alle bacchettate sulle dita. E gli studenti non sono piccole reclute da blandire fin dalla tenera età con lessico e rimandi marziali. Non si tratta ovviamente di ignorare il mondo in cui vivono – ricco di ben altri stimoli e rischi così come di oggetti e ambienti digitali ben più pericolosi – ma di contenere i danni almeno fra i banchi di scuola. Dove l’educazione ma prima ancora l’atmosfera, a partire dagli oggetti di uso quotidiano, dovrebbe essere libera da ogni riferimento anche solo lontanamente collegabile al mondo del conflitto armato. E d’altronde l’attività commerciale che vi fa riferimento non dovrebbe mai dimenticarsi di avere a che fare con dei bambini. Curioso fra l’altro che proprio in Italia, dove ci si arrovella nel fornire armi a un paese aggredito, nessuno si preoccupi di queste piccole, certo, ma improbabili derive militariste.

Non a caso, come spiega Il Fatto quotidiano, si tratta di un’iniziativa che sfida perfino il codice etico di Giochi Preziosi, che all’art.1.2 spiega di allinearsi ai principi della Dichiarazione universale dei diritti umani dell’Onu. Al quotidiano, infatti, un manager del gruppo ha sostanzialmente spiegato che l’Esercito che hanno in testa loro è quello che dà una mano durante il Covid-19, che supporta la popolazione delle attività di protezione civile o la polizia: “È parte di un lavoro più grande che stiamo facendo con tutte le forze dell’ordine del nostro paese”. Anche meno: quella falsa idea dell’Esercito come grosso organismo di Protezione civile, come forza di pace con cui abbiamo etichettato una lunga serie di missioni militari all’estero, ha dunque fatto breccia anche nell’immaginario comune, che preferisce fra l’altro tenersi a distanza dai diversi scandali che proprio quei corpi hanno percorso negli anni.

Secondo l’Osservatorio, “la ditta che distribuisce questi zaini ha fiutato il clima che c’è nel Paese: una retorica di guerra che va avanti da un po’ ed è già entrata nelle scuole. Dietro questa loro campagna non c’è alcun messaggio educativo e pedagogico. Chiediamo a mamme e papà di non cadere nell’equivocità”. Il rischio è proprio questo: perdere la giusta distanza da ciò che ha senso proporre ai più piccoli e ciò che dovrebbero conoscere, semmai, più avanti. In altri contesti e con altre parole.



[Fonte Wired.it]