La spinta che si riceve viene tarata col passare dei minuti e dei chilometri percorsi, perché l’intelligenza artificiale, che sovrintende il lavoro dei due motori, deve avere il tempo di imparare a conoscerci. Deve capire, e in fretta, cosa vogliamo fare: camminare, correre, salire scale, scenderle, andare in bici e con quale ritmo, con quale passo. I parametri che contribuiscono ad una precisa taratura dell’esoscheletro sono tantissimi.
