Esplora il mondo della tecnologia e del lifestyle con Consigli Tech e Lifestyle di Flavio Perrone

Etichette AI anti-deepfake, l’Ue accelera verso un codice di condotta

by | Nov 6, 2025 | Tecnologia


La Commissione Europea torna a parlare di intelligenza artificiale. Nella giornata di ieri, infatti, l’organizzazione ha avviato i lavori volti a redigere un codice di condotta sulla marcatura e l’etichettatura dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale, così da garantire che questi siano facilmente riconoscibili dagli utenti. D’altronde, negli ultimi mesi l’aumento di deepfake e di immagini generate dall’AI – comparsi anche nelle campagne elettorali di Irlanda e Paesi Bassi – ha sollevato non poche preoccupazioni riguardo il fatto che presto Internet sarà invaso da immagini fake, con il rischio di ingannare gli utenti e minare sia la loro sicurezza sia quella delle democrazie europee. Allo stato attuale, l’AI Act stabilisce che i testi, i video e le immagini generati dall’intelligenza artificiale siano contrassegnati come tali, così da permettere di distinguere contenuti generati dall’AI da contenuti creati dall’uomo.

Quello che la Commissione vuole fare, però, è ancora uno step successivo: lavorare a un codice di condotta che supporterà i fornitori di questa tecnologia nel rispettare i requisiti di trasparenza imposti dalla legislazione europea in materia. “Le tecniche per contrassegnare i contenuti generati dall’intelligenza artificiale sono ancora agli albori e presentano dei limiti”, ha dichiarato a Politico.eu Marco Leto Barone, Director of Policy di ITI Europe, che ha fermamente sostenuto la necessità per il settore di “utilizzare e combinare diverse soluzioni” per conformarsi alla legge. Diverse aziende AI, infatti, hanno già cominciato a sperimentare le etichette per i contenuti creati dall’AI. Sora 2, il nuovo generatore di video di OpenAI, aggiunge una filigrana visibile a ognuno dei suoi output, se non fosse che sono già in circolazione siti web pensati per rimuoverla.

In modo ancora più ampio, per rispettare i requisiti imposti dall’AI Act, società come OpenAI, Microsoft, Google e Meta hanno unito le forze nella Coalition for Content Provenance and Authenticity (C2PA), un’organizzazione che ha lavorato allo sviluppo di una tecnica per inserire direttamente nei metadati dei contenuti informazioni utili sulla loro origine, inclusa la creazione a opera dell’intelligenza artificiale. Eppure, nonostante questo, uno studio condotto nell’ambito delle elezioni olandesi ha dimostrato che nessuno dei contenuti generati dall’AI presentava indicazioni specifiche al riguardo. Proprio per questo, la Commissione Europea ha deciso di lavorare alla redazione di un codice di condotta che consenta alle aziende tecnologiche di etichettare in maniera chiara e inequivocabile i contenuti creati dall’AI come tali, senza che vi sia la possibilità di aggirare o eliminare questa marcatura.



Fonte

Written By

Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

Related Posts

Impact-Site-Verification: c90fc852-aae7-4b2e-b737-f9de00223cb0