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Euro digitale nel 2029, siamo entrati nella fase di sviluppo verso la prima emissione

by | Nov 4, 2025 | Tecnologia


Tra i suoi risultati c’è il rulebook che – riferisce la Bce“stabilisce un insieme unico di regole, standard e procedure per la fornitura dei servizi di pagamento in euro digitale da parte dei fornitori di servizi di pagamento (Psp) che aderiranno al sistema”. In questo biennio, inoltre, la Bce ha selezionato – tramite gara – i cinque fornitori per le principali componenti della piattaforma.

Una settantina di operatori (banche, fintech, esercenti, Psp) hanno partecipato alla “piattaforma di innovazione” volta a disegnare e testare le interfacce. Tra gli aspetti chiave c’è l’accessibilità: chiunque dev’essere in grado di usare facilmente l’euro digitale, comprese le persone con disabilità, basse competenze digitali o difficoltà di apprendimento. Tutto questo anche offline.

I prossimi passi e i nodi da sciogliere

I tempi sono maturi per la nuova fase in cui l’Eurosistema si concentrerà su tre aree principali. La prima è la preparazione tecnica, con lo “sviluppo delle basi tecnologiche dell’euro digitale, compresa la configurazione iniziale del sistema e le attività pilota”. Parallelamente, bisognerà collaborare con fornitori di servizi di pagamento, esercenti e cittadini per finalizzare il rulebook e condurre ricerche e sperimentazioni. Nel frattempo, l’iter legislativo farà il suo corso. La Commissione europea, infatti, ha presentato la proposta di regolamento sull’euro digitale a giugno 2023, ma il testo va negoziato da Parlamento europeo e Consiglio. In questo percorso la Banca centrale europea funge da consulente tecnico, ma non ha potere decisionale.

Se tutto andrà secondo i piani, il regolamento sarà adottato nel 2026 e sarà quindi automaticamente valido nei 27 Stati membri. Da lì in poi, il Consiglio direttivo della Bce potrà decidere ufficialmente se emettere l’euro digitale e quando. Ipotizzando che la tabella di marcia sia rispettata, possiamo aspettarci una fase pilota a metà del 2027 e la prima emissione dell’euro digitale nel 2029.

Bello l’euro digitale, ma quanto ci costa?

Tutto questo ha un costo. La Banca centrale europea stima che le spese per lo sviluppo raggiungano un totale di 1,3 miliardi di euro fino alla prima emissione nel 2029. Bisogna poi aggiungere i costi operativi, stimati in 320 milioni di euro all’anno. Queste spese non gravano sui bilanci pubblici né sulle nostre tasse: ricadono sulla Bce e sulle altre venti banche centrali dell’area euro.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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