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lunedì, Mar 15

Europa, contro la “discriminazione dell’Iban” arrivano 8 startup



Da Wired.it :

Un gruppo di aziende innovative nel settore dei pagamenti si attiva per eliminare gli ostacoli dei bonifici su Iban all’estero, previsti dalle regole comunitarie

L'area Sepa consente transazioni su Iban in tutta l'Unione europea e anche oltre Foto di TheAndrasBarta da Pixabay
L’area Sepa consente transazioni su Iban in tutta l’Unione europea e anche oltre Foto di TheAndrasBarta da Pixabay

Un pool di compagnie fintech transnazionali si sono unite contro quella che definiscono la “discriminazione degli Iban” all’interno dell’Unione europea. È quanto emerge dall’iniziativa Accept my Iban, lanciata da Wise, compagnia dedicata proprio al settore dei pagamenti internazionali, sostenuta anche da altre realtà della finanza tecnologica come Raisin, N26, Revolut, Sumup, Starling Bank, Klarna e Fire.

Chiunque abbia problemi di accettazione del proprio Iban in un paese straniero nell’ambito dell’area Sepa, sia per ricevere un pagamento che per effettuarlo, potrà segnalare l’episodio sul portale. “Tutti i casi saranno resi anonimi e comunicati alle autorità, alla Commissione europea e condivisi con le aziende che supportano la coalizione”, spiega la pagina online, con tanto di modulo per indicare gli estremi del caso.

Le fintech coinvolte mettono in effetti a disposizione Iban con “targhe” nazionali che non sempre corrispondono ai paesi in cui si trovano i loro clienti: si va dalla sigla De per N26 e Raisin dalla Germania, al codice Gb per il Regno Unito, patria di Starling Bank e Revolut, che adotta anche Lt dalla Lituania, fino alla svedese Klarna (Se). Ebbene, secondo i promotori dell’iniziativa si verificano ancora episodi in cui datori di lavoro, fornitori, clienti o attività commerciali non riconoscono la validità di conti correnti che iniziano con una sigla nazionale diversa dalla propria, chiedendo erroneamente di aprire un conto con una banca locale.

Eppure, l’area denominata Single europan payments area (Sepa) ricomprende tutti i membri dell’Unione, incluso il Regno Unito dopo la Brexit e poi Islanda, Norvegia, Svizzera, nonché Monaco, Andorra, San Marino, Liechtenstein e Città del Vaticano. Il comma 9 del regolamento Sepa afferma dal 2012 che “tutti i conti di pagamento dei beneficiari raggiungibili per un bonifico nazionale dovrebbero essere raggiungibili anche per bonifici a valere su uno schema a livello di Unione”. Allo stesso modo dovrebbe valere per i pagatori. La normativa ha reso obbligatoria l’accettazione a partire dall’agosto 2014 in tutti i paesi che adottano l’euro e dal 31 ottobre 2016 anche nei paesi Spea in cui la moneta dell’Unione non è in uso. Evidentemente però, false credenze e luoghi comuni sono sempre difficili da sfatare.

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[Fonte Wired.it]