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mercoledì, Mar 29

Europa, il piano per attirare i talenti della Silicon Valley



Da Wired.it :

Il momento è allora quello giusto per “ricalibrare i due ecosistemi”, aggiunge Federico Mena, amministratore delegato di Eit Digital, uno dei veicoli europei per l’innovazione con in dote 100 milioni di euro all’anno per investimenti. “Il link tra vecchio e nuovo mondo è stato per troppo tempo unidirezionale. Ora – sottolinea – bisogna costruire un vero ponte che porti imprenditori e risorse da entrambe le parti. Non dovrà più esserci un caso Python: un linguaggio inventato in open source in Olanda che negli Stati Uniti è diventato il codice alla base della rivoluzione digitale”. 

Gabriel: cento poli contro un’unica Valley

La strada tracciata dall’Europa per potenziare l’industria del tech viaggia in direzione opposta al mito californiano, dove il meglio è concentrato in un piccolo fazzoletto di terra attorno alla leggendaria università di Stanford. “Il nostro obiettivo – spiega Gabriel – è rafforzare gli hub regionali e connetterli senza lasciare nessuno indietro, per creare un ecosistema dell’innovazione unico, capace di valorizzare le specialità di imprese, università e territori”. 

La missione è far dialogare 100 poli dell’innovazione e per realizzarla servono più risorse più di quanto fatto fino ad ora. “A maggio – annuncia la commissaria – incontrerò a Bruxelles venture capital, fondi pensione e assicurazioni per chiedere cosa serve all’industria del credito per investire di più in tecnologia. Sarà la prima volta, ma è necessario farlo se vogliamo mobilitare i 45 miliardi di capitali previsti dall’Innovation Agenda”. L’Unione da parte sua attraverso l’European Innovation Council ha messo a disposizione 10 miliardi di euro tra il 2021 e il 2027 per attività di ricerca e investimenti sulle startup (di cui 1,6 miliardi nel 2023), mentre dall’European Investment Fund sono stati stanziati 3,75 miliardi di euro per proteggere gli unicorni Ue dagli investitori stranieri.  

La ricerca di denaro è funzionale alla caccia al talento, perché permette di guardare anche ai delusi (e traditi) dalla Silicon Valley che storicamente hanno salari inaccessibili per le tasche delle startup europee e lavorano con maggiori risorse a disposizione per sviluppare i loro prodotti. “Sulle skill dobbiamo accelerare – ammette Gabriel -. Le università e gli incubatori giocano un ruolo cruciale e con la Deeptech talent initiative vogliamo arrivare a preparare un milione di persone entro il 2025 per affrontare le nuove sfide tecnologiche. A San Francisco abbiamo lanciato la Innovation talent platform per attrarre da noi chi oggi non vive in Europa: è uno strumento di assistenza gratuita e personalizzata per aiutare chi vuole trasferire o avviare una nuova attività in Europa, mettendo insieme in un’unica piattaforma le opportunità di finanziamento e i servizi di supporto dell’Unione. C’è chi è interessato: l’Europa è molto ben posizionata e dobbiamo dirlo forte. Non vogliamo imporre a chi viene di restare tutta la vita – sottolinea – ma solo di trovare soluzioni e costruire qualcosa insieme”. 

Bria: Europa attrattiva, ora il salto decisivo

Il feedback è stato buono, non solo secondo Gabriel. “C’è chi vuole fare la transizione, ma bisogna saper trovare i canali giusti: se in America si sapesse cosa può offrire l’Europa ci si potrebbe muovere di più”, nota Edoardo Mainella, Global product leader di Google da oltre dieci anni in Silicon Valley. “L’Unione europea è attrattiva e c’è grande interesse sia da investitori che da startupper, aggiunge Francesca Bria, presidente di Cdp Venture Capital, parte della delegazione dell’Unione a San Francisco. “Abbiamo avuto tante richieste, ora dobbiamo fare il salto decisivo. Gli strumenti per lavorare a livello globale ci sono tutti, ma per creare campioni europei mancava una strategia comune. È necessario allineare gli investimenti e fare scala, senza competere al nostro interno: è l’unica via possibile – sottolinea per vincere la sfida con la Cina che continua a investire grandi cifre nell’intelligenza artificiale e nei semiconduttori”.



[Fonte Wired.it]