Da Wired.it :

Gli attacchi informatici e le catastrofi naturali possono infatti causare l’interruzione delle reti di comunicazione terrestri. La creazione di Iris² permetterà di disporre di un’infrastruttura critica meglio collegata e di servizi di comunicazione satellitare indipendenti, ad alta velocità e resilienti.

Deputata in primis a servizi governativi (di Difesa compresi), Iris² fornirà comunque applicazioni commerciali per stimolare la competitività dell’industria europea. Detto altrimenti, ne costituirà l’asset di punta in un ambiente geostrategico sempre più conteso.Lo spazio è molto ambìtoaggiunge Breton – lì l’Unione europea deve garantire i propri interessi essenziali. Le nostre tecnologie spaziali sono diventate capacità strategiche per i cittadini, per la resilienza delle nostre economie e, naturalmente, per i nostri eserciti”.

Sebbene molti dettagli non siano ancora noti – ci si attende che a febbraio l’approvazione definitiva del Parlamento fornisca tutte le informazioni del caso – alla European Space Conference si è saputo che il finanziamento del progetto avverrà tramite un partenariato pubblico privato, con diversi contratti di appalto e una forte partecipazione industriale. Una differenza sostanziale rispetto a Copernicus e Galileo.

E mentre il nuovo servizio gratuito di  Galileo, con una precisione del posizionamento fino a 20 centimetri, permetterà di “accedere al prospero mercato delle applicazioni innovative, dall’agricoltura alla navigazione con droni, fino alla guida autonoma” – ha sottolineato ancora Breton -, per l’Europa il 2023 sarà anche l’anno delle prime immagini di Mtg-1, dell’atteso lancio del Jupiter Icy Moons Explorer (Juice) e di Euclid, la missione dell’Esa deputata a mappare la geometria dell’Universo.

L’inizio dell’addestramento dei 17 nuovi astronauti europei, previsto ad aprile, a Bruxelles ha permesso di ribadire gli altri orizzonti cari ad Aschbacher, l’autonomia di trasporto umano nello spazio e la riutilizzabilità dei lanciatori. Mentre sul primo versante, a parte l’ambizioso progetto dell’upper stage Susie di ArianeGroup, si sa ancora troppo poco, circa il secondo è il numero uno dell’Esa a fare il punto: “dobbiamo puntare alla riutilizzabilità dei vettori e alla propulsione liquida. Nell’ambito di Themis, il progetto di un primo stadio riutilizzabile, stiamo sviluppando il nuovo motore Prometheus. All’inizio dell’anno prossimo, alla base di Kiruna, in Svezia, effettueremo i primi, cosiddetti, test di salto. Poi ci sarà da lavorare”. Non meno esplicito, Aschbacher è anche sulla competizione che i lanciatori sembrano aver scatenato fra i Paesi europei. “La concorrenza è una buona cosa, a patto non ci faccia uccidere a vicenda. Si pensi ai satelliti, un ambito in cui l’Europa eccelle e in cui, non a caso, fra le nostre industrie la competizione è serrata. Bene, sui lanciatori questa concorrenza non c’è: l’Europa si serve di una sola azienda per i razzi pesanti – ArianeGroup, ndr – e di un’altra per quelli medi – l’italiana Avio, ndr. Il monopolio, però, non è mai una condizione positiva per gli affari. Non possiamo permettercelo”.



[Fonte Wired.it]