Oltralpe l’erario ha iniziato a utilizzare un algoritmo per rintracciare i possibili evasori fiscali grazie ai dati dei social network
In Francia un’intelligenza artificiale aiuterà l’erario a raccogliere informazioni dai social network e dal web al fine di scovare gli evasori fiscali. Il ministro dei Conti pubblici Gérald Darmanin aveva annunciato via Twitter l’utilizzo di dati pubblici provenienti dai social network per migliorare il controllo fiscale e doganale in accordo con la norma 154 della Finanziaria 2020.
Le #Budget2020 prévoit l’utilisation des données publiques des réseaux sociaux pour mieux cibler les contrôles fiscaux et douaniers.
Le Conseil constitutionnel vient de juger cette expérimentation conforme à la Constitution.
👉Un outil de plus pour lutter contre la fraude !
— Gérald DARMANIN (@GDarmanin) December 27, 2019
Twitter, Facebook, Instagram e tutti gli altri social network saranno scandagliati da un algoritmo il cui compito sarà quello di raccogliere preziose informazioni necessarie per smascherare gli evasori fiscali. In Italia potrebbe essere applicata la stessa soluzione in quanto, come fa notare il Corriere della Sera, nella circolare n. 16/E del 28 aprile 2016 dell’Agenzia delle entrate si legge che alle informazioni ottenute dalle banche dati si possono aggiungere “quelle che provengono da altre fonti, ivi fonti aperte” tra le quali potrebbero quindi figurare i dati pubblici presenti sui social network.
L’ a differenza della Francia, lavora in maniera differente. Se l’algoritmo francese è usato per trovare un punto di partenza per indagare su una possibile evasione fiscale, in Italia i dati provenienti dai social network e dal web fungono da rafforzo integrativo per le indagini già in corso.
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