“E’ davvero incoraggiante vedere l’Europa impegnarsi nella regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale”, ha dichiarato Marco Landi, ex vicepresidente di Apple e attuale presidente dell’Institut EuropIa. Durante il convegno ‘Le nuove sfide dell’Intelligenza Artificiale. Quali strategie per l’AI in Toscana’ a Firenze, ha sollevato una interessante domanda: perché non creare un piano europeo per l’IA coinvolgendo università, grandi imprese, startup e enti di ricerca?
Landi ha sottolineato l’importanza di creare un ecosistema in cui i giovani talenti possano trovare sostegno e supporto per le loro idee. Ha evidenziato anche come i giganti dell’IA oltreoceano stiano diventando sempre più potenti e influenti a livello geopolitico, esortando l’Italia a fare sentire la propria voce e a non permettere che i giovani diventino meri “lavoratori di colonia”.
Inoltre, Landi ha enfatizzato che l’Italia non deve considerarsi indietro in termini di tecnologia, citando l’esempio dell’azienda senese QuestIt che ha sviluppato un assistente virtuale che parla la lingua dei segni. Tuttavia, ha criticato la mancanza di un sistema di supporto finanziario per le iniziative innovative italiane, evidenziando la necessità di creare un ambiente favorevole alla crescita e alla competizione a livello europeo.
“Non possiamo continuare a parlare di cifre astronomiche investite senza vedere risultati concreti”, ha concluso Landi, mettendo in discussione l’efficacia degli attuali programmi di supporto alle imprese italiane. È necessario agire concretamente per favorire lo sviluppo e la competitività delle realtà aziendali italiane nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale.