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giovedì, Lug 18

Faceapp Challenge privacy, come cancellare foto e dati


Ecco la procedura da seguire per chiedere all’applicazione che invecchia e ringiovanisce i selfie di eliminare le informazioni conservate sui loro server. Chiesta un’indagine negli Usa

Il presidente degli Usa Donald Trump ritoccato su Faceapp

Le foto di Faceapp non vanno in Russia, o almeno è quello che dice il proprietario dell’applicazione, Yaroslav Goncharov. In un’intervista al Washington Post, l’amministratore delegato della Wireless Lab OOO, società di San Pietroburgo che sviluppa la popolare applicazione per Android e iOS, ha risposto ad alcune domande riguardo il trattamento dei dati degli utenti. Negli scorsi giorni ha fatto molto discutere il servizio, che consente di inviare una foto ai server di FaceApp per modificarla con dei filtri estremamente efficaci, in grado addirittura di far apparire il soggetto dello scatto più giovane o più anziano.

Il problema è che, per funzionare, Faceapp ha bisogno di una connessione internet: l’immagine viene infatti caricata sui sistemi del servizio, che la elaborano e la rispediscono al dispositivo in tempo reale, come già ricostruito da Wired. Questo avviene perché, come spiegato da Goncharov, l’algoritmo utilizzato è molto complesso e richiede una capacità di calcolo avanzata. Tuttavia, a differenza di quanto temuto da molti, Faceapp “carica esclusivamente la foto scelta dall’utente”: affermazione che trova riscontro anche dalle analisi condotte dal ricercatore ed esperto di cybersecurity Baptiste Robert, noto su Twitter con lo pseudonimo di Elliot Alderson.

Un altro punto critico del servizio, come evidenziato anche dalle organizzazioni di categoria, è che la privacy policy non dà alcuna informazione su quanto a lungo le fotografie rimarrebbero nei server dell’azienda. Come evidenziato anche da Privacy International con un articolo sul proprio sito, “secondo le condizioni d’uso e l’informativa sulla privacy di FaceApp, le persone danno a Faceapp ‘una licenza perpetua, irrevocabile, non esclusiva, royalty-free, globale, interamente pagata, trasferibile e sub-licenziabile’ per utilizzare o pubblicare il contenuto che caricano, e FaceApp può tenere traccia della loro posizione, dei siti web che visitano, quando aprono l’applicazione e di altri metadati”.

Interrogato dal Washington Post, Goncharov assicura che “la gran parte” delle fotografie verrebbe cancellata dai sistemi dell’azienda entro 48 ore: affermazione attualmente non verificabile e che non chiarisce quali siano i casi in cui le foto rimangono in possesso dell’azienda. Ad ogni modo Goncharov nega anche che il governo russo abbia accesso alle informazioni raccolte, dal momento che queste sarebbero conservate in server situati negli Stati Uniti, dove l’azienda ha la sua sede ufficiale.

Come cancellare i propri dati da FaceApp?

Dal momento che l’applicazione carica sui propri server ciascuna immagine fornita dall’utente, disinstallarla non basta a ottenere la rimozione delle fotografie dai sistemi dell’azienda. Come garantito anche dal Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr), l’utente ha il diritto di sapere se è in corso un trattamento di dati che lo riguardano e di chiederne eventualmente la cancellazione.

Tuttavia, Faceapp non fornisce attualmente una procedura specifica a questo scopo. Per ora, l’unico modo sembra passare attraverso la funzione di segnalazione di bug, come spiegato da Goncharov. Per fare questo, si deve accedere alle impostazioni di Faceapp, entrare nella sezione “Supporto” e da lì accedere alla funzione “Report a bug”. A questo punto è possibile inviare una richiesta di cancellazione dei dati, aggiungendo all’oggetto della mail che viene automaticamente generata la parola “privacy”. Soluzione macchinosa e improvvisata, che evidenzia quanto gli sviluppatori di Faceapp sottovalutassero la crescente sensibilità degli utenti al tema della privacy.

L’indagine americana

Il senatore statunitense di minoranza Chuck Schumer ha richiesto un’indagine su Faceapp, dopo che l’applicazione è diventata popolare superando gli 80 milioni di download. A darne annuncio è stato lo stesso senatore dal suo profilo Twitter: in una lettera inviata all’Fbi e alla Federal Trade Commission (Ftc, agenzia di sorveglianza del mercato statunitense) si chiede di investigare sulla raccolta di informazioni operata da Faceapp, in modo da accertare se “i dati personali caricati su Faceapp da milioni di americani possano finire nelle mani del governo russo”. “Nutro profonda preoccupazione riguardo sia alla protezione dei dati che vengono aggregati sia al fatto che gli utenti possano non essere consapevoli di chi può vederli”, scrive.

Contemporaneamente, il Comitato nazionale del Partito democratico statunitense ha diramato una comunicazione ai suoi candidati presidenziali per le elezioni del 2020, chiedendo di non utilizzare l’app, come riportato dalla Cnn. A riguardo si è espresso anche il responsabile per la sicurezza dei dem, Bob Lord, che ha scritto: “Sfortunatamente, questa novità non è priva di rischi: Faceapp è stata sviluppata dai russi – e prosegue – Non è chiaro a questo punto quali siano i rischi per la privacy, ma quello che è chiaro è che i benefici dell’evitare (l’uso) dell’app abbiano maggior peso dei rischi”.

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