Seleziona una pagina
lunedì, Giu 08

Facebook corre ai ripari su post e gruppi razzisti



Da Wired.it :

Stop a gruppi di estrema destra, oscuramento di pagine legate ai suprematisti bianchi e nuove regole dopo lo sciopero dei dipendenti e le proteste del movimento Black Lives Matter

Mark Zuckerberg (foto: Drew Angerer/Getty Images)

Facebook corre ai ripari su contenuti razzisti e discorsi di odio. Dopo giorni al calor bianco all’interno dell’azienda, per via dello sciopero virtuale di oltre 600 dipendenti contro la timidezza dei vertici di Menlo Park nei confronti dei discorsi che incitano all’odio, a cominciare dai messaggi del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, segnalati invece da Twitter, il fondatore Mark Zuckerberg ha pubblicato un post in cui prende atto del fatto che la sua piattaforma dovrà valutare con maggiore attenzione casi in cui i post condivisi incitino all’odio e alla violenza all’interno di situazioni politiche di crisi o disordini civili.

Finora di fronte ai post di Trump contro il movimento Black Lives Matter e le proteste scoppiate in tutti gli Stati Uniti dopo la morte di George Floyd, Facebook non ha mosso un dito. Bisognerà vedere se questa presa di posizione di Zuckerberga sia il preambolo di un ingresso a gamba tesa.

Prime contromisure

Qualcosa si muove. Dai primi di giugno Facebook sta limitando la diffusione di pagine e gruppi legati alla parola “Boogaloo”, un termine che è stato usato per identificare i movimenti estremisti della destra statunitense che dichiarano di armarsi per una  seconda guerra civile americana. Secondo un’analisi del Network Contagion Institute, il movimento ha iniziato a essere menzionato nelle discussioni sul web a novembre 2019 per poi prendere sempre più piede durante le fasi di lockdown. Dai primi di giugno Facebook non sta consigliando più la pagina e ne ha limitato la visibilità nei risultati delle ricerche.

Inoltre la piattaforma ha dichiarato di aver rimosso quasi 200 account collegati a gruppi di suprematisti bianchi, già finiti sotto la scure dei moderatori: i Proud Boys e l’American Guard. Il blocco è arrivato a seguito di un’azione di monitoraggio, che ha rilevato un aumento dei post d’incoraggiamento a scendere in piazza contro le proteste del movimento Black Lives Matter armati.

La revisione delle sue politiche su odio e razzismo ha inoltre portato Facebook a pubblicare delle raccomandazioni destinate ai moderatori dei gruppi per aiutarli a frenare la degenerazione del dibattito in insulti e violenze a sfondo razzista.

Potrebbe interessarti anche





[Fonte Wired.it]