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mercoledì, Set 25

Facebook esonera i politici dal fact-checking dei loro post


Discorsi di incitamento all’odio e fake news non saranno più segnalate dal social network se pubblicati da figure politiche di rilievo

facebook sfoco
immagine: Pixabay

Facebook seguirà l’esempio di Twitter per quanto riguarda i discorsi fatti dai politici. D’ora in poi i post pubblicati dalle figure politiche di spicco non saranno più controllati dal social network, che non ne bloccherà il contenuto nemmeno se viola le regole di incitamento all’odio a le altre politiche di Facebook. Ad annunciare la notizia nella newsroom della società è Nick Clegg, vicepresidente per gli affari globali e le comunicazioni di Facebook, spiegando come il social network di Menlo Park intenda prevenire interferenze sulle elezioni presidenziali del 2020.

Facebook fa da tempo uso su moderatori esterni per limitare la diffusione di fake news e altri tipi di disinformazione ma, come sottolinea Clegg, “non crediamo che per noi sia un ruolo appropriato arbitrare i dibattiti politici e impedire che il discorso di un politico raggiunga il suo pubblico e sia soggetto a dibattito pubblico e controllo”.

Per questo motivo Facebook ha deciso di esonerare i politici dal suo programma di verifica dei fatti, lasciando agli utenti il compito di distinguere discorsi veritieri da quelli fasulli. “Ciò significa che non invieremo contenuti organici o annunci di politici ai nostri partner per la revisione”, specifica Clegg.

 

Con questa decisione toccherà agli utenti essere giudici dell’operato del politici verificando che ogni parola detta sui social network abbia un fondo di verità e, in caso contrario, sarà sempre compito loro dimostrare la falsità delle parole riportate.

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