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lunedì, Lug 15

Facebook ha censurato una vignetta di Sio sul razzismo?


Il disegnatore aveva postato un’immagine satirica in cui un uomo non si preoccupa di aver investito un non italiano, contenuto ritenuto un incitamento all’odio da parte del social network

sio

Con oltre 690mila fan, la pagina Facebook del disegnatore Sio è una delle più seguite nell’ambito dei fumettisti e illustratori italiani. Di recente sulla stessa pagina c’è stato qualche movimento più acceso del solito, in quanto Sio ha pubblicato diverse vignette che trattavano temi di attualità (come il caso della nave Sea Watch 3), nonostante la pretesa di alcuni suoi commentatori a cui non piaceva l’idea che lui si mettesse “a fare politica“. Risposto a queste osservazioni con altre vignette ancora, nella mattinata del 15 luglio il disegnatore si è dovuto scontrare con un fatto ancora più grave ed enigmatico: Facebook pare infatti aver rimosso una prima versione di una sua vignetta.

A raccontare la vicenda è lui stesso in un post successivo, che parte con la descrizione della vignetta stessa: “Un tizio A (bianco) che investe un tizio B (non bianco). Preoccupato, A controlla se B sia ancora vivo. Controllatogli il portafoglio, scopre che B non è italiano. A se ne va, sollevato e non preoccupandosi più di B“. Il social network di Zuckerberg avrebbe quindi rimosso il disegno perché non rispettava gli standard della community e incitava all’odio“, salvo poi ripristinarlo inspiegabilmente e rimuoverlo ancora una volta. Sio alla fine si è visto costretto a pubblicare una versione alternativa, in cui al posto di un investito non italiano c’è un “robot pieno di succo di pomodoro“.

Il fatto ha suscitato non poche perplessità e lo stesso Sio si è detto piuttosto sconcertato rispetto alla disparità di trattamento per quanto riguarda certi messaggi d’odio o presunti tali:  “Il ministro dell’Interno può postare insulti che hanno reali conseguenze ogni giorno e io non posso postare una striscia satirica che ha come bersaglio le persone che credono che i non italiani non abbiano diritto alla vita o alla dignità?“, ha scritto l’artista a commento della vicenda. Ha poi dovuto rispondere anche alle critiche di chi sottolineava l’insensibilità di vignette con questo tema a pochi giorni dai diversi casi di incidenti stradali in cui sono morti diversi giovani, dicendo che i suoi post quotidiani sono solitamente programmati con largo anticipo. Di certo rimane la perplessità rispetto a un metodo censorio di Facebook i cui meccanismi non sono mai del tutto cristallini.

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