Seleziona una pagina
mercoledì, Ago 14

Facebook ha pagato per ascoltare i messaggi audio


Tramite società esterne il social network ha creato un team per ascoltare e trascrivere i messaggi audio scambiati tra gli utenti in chat

Facebook’s European headquarters in Dublin. (Photo by Niall Carson/PA Images via Getty Images)

Anche Facebook ha pagato delle persone per ascoltare gli audio dei suoi iscritti. In principio ha fatto scalpore il caso di Amazon che ha messo in piedi un team per ascoltare tutto quello che veniva detto all’assistente vocale Alexa, poi è stato il turno di Google e di Apple, e adesso anche il re dei social network ammette di aver pagato i dipendenti di aziende esterne per ascoltare e trascrivere le chat audio dei suoi utenti. Lo rende noto Bloomberg, a cui i lavoratori coinvolti in questa pratica fanno sapere che il social non ha mai spiegato loro il motivo delle trascrizioni.

Da Menlo Park è arrivata la conferma che la pratica di ascolto e trascrizione è stata sospesa già settimana scorsa, facendo seguito a quanto già accaduto anche con gli altri big tecnologici che si sono trovati nella stessa situazione. Inoltre, Facebook fa sapere che gli utenti registrati avevano dato il loro consenso alla trascrizione delle chat nell’app Messenger, e che i dipendenti assunti per questo lavoro si limitavano soltanto a controllare che l’intelligenza artificiale interpretasse correttamente i messaggi.

Questo nuovo caso potrebbe rappresentare un ulteriore scivolone del social network sulla questione della privacy, che oltre ai danni d’immagine è costata recentemente anche una sanzione di 5 miliardi di dollari da parte della Federal Trade Commission per alcuni fatti relativi al caso Cambridge Analytica. E se Facebook aveva accesso agli audio degli utenti solo se questi acconsentivano, da nessuna parte la piattaforma specificava esplicitamente che quei contenuti sarebbero stati ascoltati, trascritti e potenzialmente conservati da dipendenti di aziende esterne.

Tra queste società, ad esempio, c’era anche la californiana TaskUs, uno dei maggiori collaboratori di Facebook, che per il social si era già occupata della gestione delle comunicazioni e delle pubblicità relative alle elezioni. Inoltre, Bloomberg fa anche sapere che nella nuova normativa sulla privacy, varata dalla piattaforma nel tentativo di rispondere alle diverse accuse degli ultimi anni, non si fa alcun riferimento a dati audio che potrebbero essere registrati e trascritti.

Potrebbe interessarti anche





Source link