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giovedì, Mar 11

Facebook: l’accusa di essere un monopolio digitale non sta in piedi



Da Wired.it :

Il social network respinge gli addebiti della causa antitrust guidata dalla Commissione federale del commercio, che gli imporrebbe di vendere Instagram e Whatsapp

(Foto di Alex Wong/Getty Images)

“Nessuno dei danni tipicamente collegati a casi di antitrust si riscontra in questo caso”: così Facebook si tira fuori dalle accuse di monopolio sollevate da una causa presentata a dicembre dalla Commissione federale del commercio (Ftc) e da 46 stati americani alla corte distrettuale di Columbia, sostenuta dal voto favorevole di tre commissari su cinque dell’autorità governativa. La compagnia di Menlo Park sostiene che i ricorrenti abbiano fallito a dimostrare le accuse di “monopolio personale mantenuto illegalmente attraverso una condotta anticompetitiva pluriennale” e chiede quindi al tribunale federale di chiudere il caso.

La Ftc punta a ottenere dalla corte federale un’ingiunzione permanente a carico di Facebook, affinché la compagnia venda gli asset di Instagram e WhatsApp, smetta di imporre condizioni anticompetitive agli sviluppatori di software e notifichi per approvazione fusioni e acquisizioni future. Il risultato di tali pratiche avrebbe limitato le possibilità degli utenti nel poter scegliere un social network, tolto agli inserzionisti i vantaggi della competizione nel mercato pubblicitario e in definitiva danneggiato la competizione.

I commissari hanno ripercorso la storia del colosso dei social network, che nel 2020 ha raggiunto 2,6 miliardi di utenti attivi al mese. L’acquisizione di Instagram, un miliardo di dollari nel 2012, sarebbe stata effettuata perché Mark Zuckerberg aveva riconosciuto “una minaccia esistenziale” al potere di monopolio di Facebook”, in un’epoca in cui gli utenti migravano dal pc allo smartphone e scoprivano la condivisione di foto. L’acquisizione da 19 miliardi nel 2014 di WhatsApp avrebbe “neutralizzato un pericolo emergente”, rendendo più difficile la scalata di futuri competitor nella messaggistica istantanea. Inoltre, i commissari hanno ricordato come nel 2013 Facebook avesse tagliato l’Api che permetteva all‘applicazione di video brevi Vine di Twitter di raggiungere gli amici di un utente presenti su Facebook, imponendo più in generale condizioni anticompetitive agli sviluppatori di altre piattaforme.

Menlo Park ritiene che l’amministrazione governativa non abbia saputo dimostrare in realtà alcun monopolio in qualsiasi mercato chiaramente definito o che abbia danneggiato i consumatori. Inoltre, ha liquidato alcune email di Zuckerberg citate nella causa di Ftc, asserendo che in mancanza di prove “la Ftc ha tentato di rafforzare le sue dichiarazioni con una manciata di frasi citate in modo selettivo da email e messaggi di dirigenti Facebook”, che in realtà erano preoccupati non solo per Instagram e WhatsApp ma anche di “molte, molte altre compagnie”. Anche gli stati e gli enti territoriali non avrebbero dimostrato alcun danno subito da Facebook, avendo atteso oltre quattro anni. Gli stati che hanno aderito a questa causa bipartisan potranno rispondere entro il 7 aprile. Li ascolterà il giudice James Boasberg del distretto di Columbia.

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[Fonte Wired.it]