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martedì, Mar 16

Facebook, post contro i vaccini responsabilità di un piccolo gruppo



Da Wired.it :

Uno studio del social network rileva che pochi utenti riescono a far dilagare lo scetticismo verso i vaccini e spesso sono riconducibili ai sostenitori delle teorie del complotto di QAnon

(Photo Illustration by Rafael Henrique/SOPA Images/LightRocket via Getty Images)

Uno studio condotto da Facebook, ottenuto dal Washington Post, dimostra come un piccolo gruppo di utenti della piattaforma sia responsabile della condivisione di gran parte dei contenuti che diffondono scetticismo e rifiuto dei vaccini anti Covid-19. Inoltre, i dati raccolti riportano un collegamento tra questi contenuti e i sostenitori delle teorie del complotto del gruppo statunitense QAnon, connesso all’assalto della sede del Congresso degli Stati Uniti da parte dei sostenitori di Donald Trump lo scorso 6 gennaio.

Lo studio cerca di capire come la diffusione di informazioni false da parte di certi utenti abbia contribuito allo scetticismo o al rifiuto di alcune fasce della popolazione verso le vaccinazioni. La piattaforma di Zuckerberg ha oscurato ogni contenuto chiaramente falso o fuorviante relativo al coronavirus dallo scorso dicembre, ma molti post restano in una zona grigia che alimenta le cosiddette echo chamber e rinforza le credenze preesistenti. Inoltre lo studio ha dimostrato che questo tipo di contenuti può diventare dominante se postato anche all’interno di comunità che presentano diverse opinioni.

Secondo il documento ottenuto dal Washington Post – ma non ancora diffuso ufficialmente da Facebook – i ricercatori della piattaforma social avrebbero suddiviso utenti, gruppi e pagine in 638 segmenti, per poi individuarne i “sentimenti di scetticismo verso i vaccini”. Includendo nell’analisi espressioni come “Non credo che il vaccino sia sicuro” oppure “Sono preoccupato dal vaccino perché è nuovo”, invece che post contenenti vere e proprie fake news. Ogni segmento dovrebbe contenere più o meno 3 milioni di persone, arrivando così ad analizzare circa un miliardo di utenti, cioè poco più di un terzo della “popolazione” mensilmente attiva su Facebook, che raggiunge i 2,8 milioni.

I risultati dell’analisi dimostrano come la diffusione di certi contenuti sia responsabilità di un ristretto gruppo di utenti che è in grado di sfruttare l’algoritmo di Facebook a proprio vantaggio, ha spiegato al Guardian Sophie Bjork-James, docente di antropologia della Vanderbilt University. Nel segmento contenente il più alto livello di scetticismo verso i vaccini solamente 111 utenti sono responsabili della metà del totale dei contenuti e solo 10 segmenti su 638 contengo metà di tutti i contenuti contrari ai vaccini sull’intera piattaforma. Inoltre, la ricerca riporta una chiara sovrapposizione tra le comunità che diffondono scetticismo nei confronti dei vaccini e quelle collegate al gruppo complottista QAnon.

Questa sovrapposizione dimostra gli effetti negativi sulla salute pubblica della diffusione delle teorie del complotto, ha detto la professoressa Bjork-James: “QAnon è una minaccia alla salute pubblica. Nell’ultimo anno QAnon si è diffuso nei movimenti no-vax online e lo studio di Facebook dimostra che presto dovremmo affrontarne le conseguenze”.

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[Fonte Wired.it]