Si tratta di app progettate, si spiega nel report di Meta, per dirottare le credenziali dell’account Facebook degli utenti, mascherate da servizi “divertenti o utili”, come falsi editor di foto (circa il 40%), app per fotocamere, servizi VPN, reti private virtuali che affermavano di aumentare la velocità di navigazione e di ottenere l’accesso a siti Web bloccati, app per oroscopo, strumenti di monitoraggio del fitness. Alcune app promettevano anche di trasformare la faccia dell’utente in un cartone animato