Per chi conosce Star Wars, è impossibile non ricordare gli articolatissimi discorsi del tanto amato droide R2-D2. Chiacchiere fantascientifiche, ancora troppo lontane dalla nostra realtà? Assolutamente no, anzi. Oltre a saper imitare il nostro linguaggio, gli allarmi delle auto e alcune melodie delle suonerie, infatti, alcuni uccelli sarebbero addirittura in grado di riprodurre gli stessi suoni elettronici del tenero robot di Star Wars. Ad dimostrarlo sono stati i ricercatori delle università di Amsterdam e di Leiden in uno studio pubblicato di recente su Scientific Reports.
Cinguettii fantascientifici
Per capirlo, i ricercatori hanno messo alla prova nove specie di pappagalli e storni europei, provenienti anche da proprietari di uccelli che hanno partecipato alla citizen science attraverso il Bird Singalong Project, confrontando le loro capacità di imitare suoni monofonici e multifonici creati per il personaggio di Star Wars. Dall’analisi comparativa è emerso che gli storni sono stati più bravi e hanno avuto una maggiore accuratezza nell’imitare i suoni multifonici più complessi, rispetto ai pappagalli. Questo sarebbe dovuto non tanto a disparità percettive o cognitive, ma piuttosto alla morfologia unica del loro organo vocale, la siringe, che permette agli storni di riprodurre più toni contemporaneamente, perfetti quindi per un discorso in stile R2-D2. I pappagalli, che riescono invece a produrre un tono alla volta, hanno comunque tenuto testa agli storni, riproducendo con altrettanta accuratezza i più semplici bip monofonici del famoso droide.
Tra i pappagalli, ecco i più bravi
Oltre al fatto che alcune specie di uccelli riescano a imitare i suoni di R2-D2, un altro dato interessante emerso dal nuovo studio è che a ottenere i risultati migliori tra i pappagalli, non è stato il famoso pappagallo cenerino o il pappagallo amazzone, entrambi noti per la loro intelligenza e la spiccata capacità di imitare la nostra voce, bensì le specie più piccole, come i parrocchetti e le calopsitte. Infatti, questi piccoli uccelli, conosciuti comunque per i loro canti, hanno superato le specie più grandi in questo specifico compito, probabilmente utilizzando strategie diverse per imitare i suoni. “È stata riscontrata una variazione nell’accuratezza dell’imitazione tra le specie di pappagalli, che potrebbe essere potenzialmente correlata alle differenze nelle dimensioni del cervello”, si legge nello studio.
I suoni di Star Wars
Oltre all’aspetto divertente, sottolineano gli autori, i risultati dello studio forniscono informazioni preziose su come l’anatomia, come la struttura dell’organo vocale di un uccello, possa plasmare i limiti e le possibilità delle capacità vocali. “È la prima volta che così tante specie diverse producono tutte gli stessi suoni complessi, il che consente finalmente un confronto diretto”, scrivono i ricercatori. “Questo dimostra che anche i suoni della fantascienza possono insegnarci qualcosa di reale sull’evoluzione della comunicazione e dell’apprendimento negli animali”.



