Outsider bullizzata dall’immancabile trio di mean girl del liceo, Lori è interpretata da India Fowler e viene presentata come secchiona e impopolare. Stranamente, non lo sembra affatto, anzi è anche convenzionalmente carina. A parte questa premessa poco verosimile, per il resto storia e personaggi rientrano senza sbavature nella ricetta dello teen slasher convenzionale e nel tipico prom movie americano. Per sfuggire al suo stato di reietta del liceo, Lori decide di candidarsi a reginetta della scuola, senza avere un vero piano per riuscirvi, supportata solo da un’improvvisa autostima scaturita dal nulla. Nel farlo, si mette contro la queen bee eletta, Tiffany Falconer (Fina Strazza), una ragazzina arrogante e prepotente che maltratta amiche e fidanzato e minaccia chiunque non la idolatri ciecamente, dotata di una coppia di genitori più ossessionati di lei dalla corona di regina del ballo.
Fear Street: Prom Queen. The Killer in Fear Street: Prom Queen. Cr. Alan Markfield/Netflix © 2025.Alan Markfield/Netflix
Quando la sera del prom arriva, il desiderio disperato di Lori di far parte delle ragazze popolari la porta ad allontanarsi dalla sua amica (supercoool e outsider per scelta) ignorando il suo avvertimento: secondo lei, qualcuno sta facendo fuori tutte le candidate alla corona. La narrazione di Prom queen procede senza guizzi creativi, ricorrendo a tutti, ma proprio tutti, i tropi del genere. Ci sono alcune morti super gore non proprio memorabili ma comunque divertenti. Più la protagonista non riesce a destare l’interesse o l’attenzione del pubblico verso di sé e il suo destino, più si volge lo sguardo altrove, apprezzando i particolari: i personaggi secondari e macchiettistici, come la preside bigotta interpretata da Lily Tomlin, e soprattutto trucco e parrucco, costumi e musiche. Tantissimi autori hanno sfruttato in precedenza la carta della nostalgia anni ‘80 per compiacere una parte di spettatori, pochi sono riusciti a ricreare fedelmente quell’atmosfera. Prom Queen è tra questi ultimi.