Da Wired.it :
Il paese delle meraviglie (distopiche). Mentre il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano taglia di sua sponte 100 milioni di euro sulle risorse del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, l’Enit, l’agenzia nazionale del turismo, ce ne riserva un’altra delle sue. Dopo la Venere influencer – che diventerà un mini-gioco per WeChat, auguri a lei – sfrutta la modaiola ribalta della Festa del cinema di Roma per presentare nel contesto della rassegna un “bollino di qualità”. Destinato a segnalare cosa? Come per le banane di prima scelta, “i film che promuovono il turismo e l’Italia nel mondo”. Per ora, con una piccola scelta fra quelli presentati nelle varie sezioni della festa. In futuro, chissà, potrebbe diventare una marchiatura seriale.
Questo vessillo di qualità – un bollino battezzato **Il viaggio in Italia **- verrà assegnato “a una selezione di film tematici”, quelli che meglio valorizzano il territorio. Un parametro piuttosto scivoloso, a dirla tutta: cosa significa davvero valorizzare il territorio? Schiacciarsi per esempio su una narrazione acriticamente positiva? Premiare sceneggiature a senso unico? Un film sulla Terra dei fuochi o che denuncia l’incuria nella quale il nostro territorio è stato abbandonato dalla politica e sfruttato dalla criminalità organizzata potrebbe, semmai questa iniziativa fosse replicata e ampliata in altri festival o in generale con sostegni di vario tipo ai film, ricevere un bollino del genere? E quindi, in definitiva, che senso ha l’ennesima coccardina di Stato – anzi, è un piccolo ciak stilizzato – con cui la politica prova a blandire la cultura?
“Il bollino – si legge in una nota Enit – sarà visibile all’interno della scheda dedicata a ciascun film selezionato e inserito all’interno del catalogo del programma ufficiale della Festa”. Per non farci mancare nulla, Enit e la Fondazione Cinema per Roma consegneranno anche una targa a un film scelto tra quelli che riportano il marchio cinema-Enit indicato dalla giuria presieduta e composta da Italian Film Commission. “Gli scenari dei film predispongono al viaggio e ne anticipano le emozioni – spiega giustamente Ivana Jelinic, presidente e ad di Enit – legare cinema e luoghi d’Italia rappresenta un valido strumento di promozione dell’immagine italiana all’estero facendo leva su un linguaggio semplice, immediato, globale, pervasivo. Enit continua a mantenere il ruolo di custode della memoria e dei tasselli dell’Italia turistica, e già in passato ha attratto verso la Penisola con lo strumento del cinema come dimostrano le produzioni cinematografiche commissionate dall’Agenzia nelle epoche passate”.
Una visione come detto legittima, considerato il punto di vista, anche se piuttosto ristretta della produzione cinematografica. Limitata al suo meccanismo evocativo, che certo è centrale, ma declinato dal punto di vista dell’agenzia solo in chiave promozionale. E questo è altrettanto legittimo, rientra nella mission dell’ente. Rimane da capire quali siano le ragioni di una bollinatura generale: non sarebbe stato più sensato assegnare un premio a un film, magari non proprio rose e fiori, e discuterne in modo approfondito? Oppure, in generale, pensare che tutto l’intera filiera cinematografica – a prescindere da come racconti il paese, a patto che lo faccia fuori da interessi politici e con sguardo artistico e libero – sia importante? E magari battersi in Consiglio dei ministri – l’Enit fa riferimento al ministero del Turismo – per limitare, nonostante gli abusi, l’annunciato taglio al “tax credit” di Sangiuliano?
Per la cronaca, nella guida dei film della Festa quelli contrassegnati dal bollino dell’Enit sono À la recherche di Giulio Base (recitato interamente in francese), I leoni di Sicilia di Paolo Genovese, tratto dal best-seller di Stefania Auci pubblicato nel 2019, I limoni d’inverno di Caterina Carone con Christian De Sica e Teresa Saponangelo, La Bussola. Il collezionista di stelle di Andrea Soldani, che ripercorre la storia di Sergio Bernardini patron della storica Bussola versiliana. E ancora:“L’impero della natura. Una notte nel parco del Colosseo di Luca Lancise e Marco Gentili, interessante doc sulla vita animale all’ombra dell’anfiteatro Flavio, e infine Lui era Trinità di Dario Marani, ritratto del produttore cinematografico Italo Zingarelli.