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martedì, Feb 15

Fiumi di tutto il mondo inquinati dai farmaci



Da Wired.it :

L’inquinamento da farmaci colpisce i fiumi di tutto il mondo. Questo è il risultato di una ricerca internazionale, guidata dall’università di York, che ha esaminato la presenza di medicinali nelle acque di numerosi fiumi sparsi sull’intero globo. Lo studio, che fornisce una mappa complessiva di questo tipo di inquinamento, mette in luce che un quarto dei siti esaminati la concentrazione di alcuni contaminanti ha raggiunto livelli elevati e potenzialmente tossici. In generale le sostanze trovate più spesso, in più luoghi, sono carbamazepina, metformina e caffeina. I risultati sono pubblicati su Proceedings of the National Academy of Science (Pnas).

Monitorare l’inquinamento da farmaci

Il lavoro fa parte del più ampio progetto Global Monitoring Pharmaceuticals Project, che intende studiare l’impatto della contaminazione da farmaci nell’ambiente. In questo caso il monitoraggio ha riguardato i fiumi, una spia del livello di inquinamento per un dato luogo. I ricercatori hanno misurato la presenza di 61 componenti di medicine di uso comune lungo 258 fiumi in oltre 100 paesi in tutto il mondo. 

I siti analizzati sono più di 1.000 e la popolazione complessiva nelle aree considerate ammonta a 471 milioni di persone. Fra i fiumi inclusi nell’indagine, il Tamigi, il Mississipi, il Mekong e il Rio delle Amazzoni. Gli scienziati hanno prelevato campioni sia in località dove non si utilizzano farmaci, come nei villaggi degli Yanomamö in Brasile, sia in alcune città dove c’è un forte impiego di medicinali di ultima generazione, come vedi Londra, New York, Las Vegas, Delhi, Lagos (la più grande città della Nigeria) e Guangzhou in Cina.

Fiumi di farmaci

I risultati del campionamento mostrano che il problema dell’inquinamento da farmaci riguarda i fiumi di tutti i continenti. I paesi a basso e medio reddito, meno dotati di infrastrutture adeguate, sono i più colpiti. Le regioni più inquinate sono infatti quelle dell’Africa sub-sahariana, dell’America meridionale e dell’Asia meridionale. In generale gli elementi e le attività umane associate a una maggiore contaminazione sono la realizzazione di discariche lungo le sponde dei fiumi, l’inadeguatezza dei sistemi di gestione delle acque reflue e nella progettazione e produzione dei farmaci. 

Quasi un sito su 4, fra le località prese in considerazione, presenta concentrazioni potenzialmente tossiche di almeno un contaminante molto comune, fra cui sulfametossazolo (un sulfamidico, farmaco ad azione antibatterica), propanololo (betabloccante), l’antibiotico ciprofloxacina e l’antistaminico loratadina. In questo caso i livelli sono più alti di quelli considerati sicuri per il benessere degli organismi acquatici oppure risultano associabili al fenomeno della resistenza antimicrobica. Lo studio dimostra che l’inquinamento da farmaci è un problema su scala globale.

Attenzione anche alla caffeina

I contaminanti più frequenti sono tre. La carbamazepina è stata rintracciata circa nel 62% dei campioni. Subito dopo vengono la metformina e la caffeina, presenti in più del 50% dei casi. La carbamazepina un principio attivo con attività anticonvulsivante, utilizzato contro l’epilessia ma anche in alcune patologie psichiatriche. La metformina è impiegata nel diabete di tipo 2 (e non solo), e la caffeina, come ben sappiamo, è una sostanza psicoattiva stimolante. 

I ricercatori hanno  infatti incluso nell’analisi anche alcune sostanze il cui consumo non è legato all’assunzione di farmaci ma agli stili di vita, quali caffeina e nicotina. Bisogna ricordare che la caffeina ha anche un uso clinico – anche se la principale sorgente non sono certo i medicinali – in particolare come adiuvante insieme ad alcuni analgesici, per esempio per il trattamento del mal di testa.

Nella classifica, seguono gabapentin, usato nell’epilessia e nel dolore neuropatico, sulfametossazolo e nicotina. I principi attivi che invece sono stati trovati di meno, nei fiumi, sono: l’antidepressivo fluoxetina, l’antimicotico itraconazolo e l’antistaminico ketotifene.



[Fonte Wired.it]