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giovedì, Ott 27

Forcite MK1S, la prova del casco smart tecnologico e connesso


“Forcite è nata nel 2013 quando ho avuto un incidente con la mia moto. Ho svoltato, sono scivolato su una chiazza di olio e mi sono fratturato il ginocchio gravemente in tre punti. Il casco che indossavo aveva una telecamera montata che si è completamente frantumata. Da qui nasce l’idea di Forcite: prevedere il futuro, capire cosa succederà, da qui il nome Forcite per l’azienda”. A parlare è Alfred Boyadgis, co-fondatore e CEO di Forcite che dopo un evento dalle conseguenze potenzialmente drammatiche ha visto accendersi la lampadina, l’idea che ha rivoluzionato il mondo delle due ruote.

Si, perché di rivoluzione si tratta

Il Forcite Mk1S è al tempo stesso un casco top di gamma dalla linea accattivante, un navigatore con indicazioni a led, il modo migliore per non scordare alla svelta le proprie vacanze grazie ad una videocamera Full HD che all’occorrenza diventa una preziosissima dash-cam e molto altro. Ma andiamo con ordine.

Com’è nata l’idea

Forcite nasce in Australia e l’idea era quella di creare un prodotto che potesse essere parte attiva nella protezione del motociclista attraverso la previsione quanto più accurata possibile del pericolo. Nasce così la prima versione del casco Forcite, l’MK1, che attraverso una comunità di motociclisti-tester,  interagendo con i fondatori ha migliorato un prodotto che ha incuriosito e strabiliato fin dalla nascita. Il successo è stato enorme. La community oggi conta più di ottomila motociclisti che con i loro preziosi consigli hanno dato vita alla versione evoluta, l’MK1S, appunto. “Siamo contraddistinti – spiega a Sky TG24 Marco Achilli, managing director EMEA di Forcite – per una grandissima customer experience per il cliente. Pertanto lavoreremo molto sulla comunità paese per paese, inizieremo dall’Italia subito dopo l’Inghilterra ma non vogliamo fare troppi paesi insieme perché vogliamo mantenere il customer experience ad un certo livello”.

Le caratteristiche di MK1S

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Calotta in fibra di carbonio, garanzia di rigidità e leggerezza, audio dell’interfono firmato Harman Kardon con altoparlanti removibili, una certezza, 8 prese d’aria ben distribuite, app con navigatore integrato e possibilità di riprodurre le indicazioni stradali nella parte superiore della mentoniera attraverso una serie di led che però entrano in azione anche quando c’è da segnalare un qualche pericolo, un incidente, condizioni meteo sfavorevoli, un autovelox o ricorrere all’assistenza della polizia.

Tutto aggiornato in tempo reale, tutto all’insegna della sicurezza attiva e passiva.

L’MK1S, nonostante l’enorme tecnologia, è leggerissimo: 1,5 kg e attira l’attenzione anche per la sua estetica azzeccata, che male non fa. Gli interni, poi, sono realizzati in Spagna, di grande qualità e fatti in modo da attenuare in modo drastico i disturbi quando si è in chiamata o quando si ricevono indicazioni vocali dal sistema. La visiera è ampia il giusto e antiappannamento, il meccanismo di apertura-chiusura non perde un colpo, così come quella parasole con standard UV400 integrata che è un plus di grande valore e utilità.

Volutamente abbiamo lasciato in ultimo la telecamera

Annegata nella mentoniera, è quasi invisibile, perfettamente mimetizzata. L’abbiamo testata a fondo, in ogni condizione di luce, di giorno e di notte, le immagini che ci ha restituito sono sempre state di ottima qualità, una sorta di giochino al quale ci si abitua in fretta e di cui non potremo più fare a meno soprattutto una volta scoperto che è possibile scaricare i video direttamente sullo smartphone, tagliarli e metterli in rete o sui social in un niente. Gran parte del merito va al sensore Sony e a una ingegnerizzazione di tipo militare che ha richiesto pazienza, studi e investimenti.

Di eccellenza l’assistenza post vendita. In caso di caduta, infatti si può spedire il casco in fabbrica e sarà rimesso a nuovo gratis, pagando solo l’eventuale nuova

calotta. Un oggetto, dunque, destinato a diventare di culto tra i motociclisti.



fonte : skytg24