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Fordow, cosa rivelano le immagini satellitari sul bombardamento statunitense

da | Giu 23, 2025 | Tecnologia


Ma anche ciò che le bombe statunitensi non hanno colpito è rilevante. L’edificio bianco e allungato che si vede nelle immagini satellitari di Fordow è probabilmente un’infrastruttura ausiliare fondamentale per la struttura: potrebbe avere varie funzioni, dall’erogazione di aria condizionata alla generazione di energia di riserva. “Gli Stati Uniti non si sono nemmeno preoccupati di colpirlo. Questo mi indica chiaramente che non stavano cercando di chiudere temporaneamente la struttura – osserva Rodgers –. Abbiamo preso di mira quelli che sembrano essere i pozzi di ventilazione di Fordow in modo da poter distruggerlo strutturalmente o comunque per fare più danni possibili“.

Il prima e il dopo l’attacco degli Stati Uniti

Per lungo tempo, Fordow è rimasto un segreto ben custodito. L’esistenza del sito – fondamentale per il programma nucleare dell’Iran – è stata riconosciuta ufficialmente dal governo del paese per la prima volta nel 2009. Si ritiene che l’impianto sia in grado di arricchire l’uranio al 60%. Da lì, secondo gli esperti, può essere arricchito ulteriormente e in tempi relativamente brevi fino al 90%, la soglia necessaria per costruire armi nucleari.

Il bombardamento statunitense è avvenuto più di una settimana dopo che Israele ha dato inizio a una serie di attacchi contro l’Iran, con l’obiettivo dichiarato di fermare il programma nucleare di Teheran. Israele però non dispone di munizioni in grado di raggiungere strutture costruite a grande profondità sotto terra come Fordow, e questo sembra essere il motivo dietro l’intervento diretto degli Stati Uniti.

Al momento non è chiaro quali saranno le conseguenze dei bombardamenti statunitensi per le ambizioni nucleari a lungo termine dell’Iran. Lewis afferma che l’attacco è stato “tatticamente eccellente, ma strategicamente incompleto, dal momento che il regime della repubblica islamica possiede ancora materiale nucleare che può essere arricchito fino al livello necessario per la realizzazione di armi. “Hanno ancora strutture sotterranee dove potrebbero farlo e hanno ancora la capacità di produrre componenti per le centrifughe, quindi possono ancora produrre le centrifughe per le strutture“, commenta l’esperto.

C’è poi un altro fattore che complica ulteriormente la valutazione dei danni subiti da Fordow. Alcune immagini satellitari risalenti all’inizio della scorsa settimana mostrano un’attività significativa attorno al sito, tra cui più di una decina di camion in arrivo e in uscita dall’area. “Credo che fossero in corso delle operazioni di difesa – dice Rodgers –. Probabilmente hanno portato lì quegli autoribaltabili per cercare di sigillare le entrate dei tunnel e proteggersi dagli attacchi“. Ma non è da escludere nemmeno che l’Iran sia riuscito a spostare il materiale nucleare dalla struttura prima dell’attacco, riducendo l’efficacia dell’operazione.

In definitiva, il programma nucleare iraniano è stato presumibilmente “danneggiato” ma “non eliminato, conclude Lewis.

Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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