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martedì, Gen 21

Foto dalla grande marcia pro-armi in Virginia


A Richmond il 20 gennaio 22mila sostenitori di Trump e delle politiche in favore delle armi si sono dati appuntamento per sfilare insieme. Il tutto avviene in un paese dove il numero di morti per “gun violence” è in continua crescita

A Richmond, capitale della Virginia, circa 22mila persone hanno partecipato lunedì 20 gennaio a una manifestazione indetta per protestare contro l’introduzione da parte del governo dello stato di alcune limitazioni al possesso e all’uso delle armi: i democratici, che hanno la maggioranza al Congresso e al Senato della Virginia, hanno presentato un pacchetto di leggi che prevede di limitare gli acquisti personali a una pistola al mese, e permette alle amministrazioni delle singole città di vietare ai cittadini le armi all’interno di parchi ed edifici pubblici.

Nonostante le preoccupazioni del governatore Ralph Northam, che aveva proclamato lo stato di emergenza vietando ai manifestanti di portare armi nella zona del Campidoglio dove ha sede il governo, la marcia si è svolta pacificamente. Hanno partecipato attivisti e gruppi pro gun – poco sorprendentemente – con cartelli e slogan a favore del presidente Donald Trump, rivendicando il secondo emendamento della Costituzione americana, per il quale “il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto”.

Tutto questo accade nel paese in cui, solo nel 2019, sono stati spesi  2.351.100.704 dollari per l’acquisto di armi da parte dei cittadini; l’anno scorso è stato anche quello con più omicidi di massa (41) dal 1970, in cui hanno perso la vita 211 persone.

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