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giovedì, Mag 11

Fratelli Menéndez, l’agghiacciante caso di cronaca nera al centro della nuova serie di Ryan Murphy | Wired Italia



Da Wired.it :

La polizia di Los Angeles non esaminò immediatamente i fratelli per capire se avessero sparato ma iniziarono subito le indagini, concentrandosi su chi avesse dei moventi per uccidere la coppia e anche su eventuali connessioni con la malavita organizzata. Furono però le spese folli intraprese dai fratelli immediatamente dopo la morte dei genitori (viaggi a Londra e ai Caraibi, acquisto di negozi e ristoranti, di Porsche e Rolex, assunzione di un istruttore di tennis a tempo pieno e così via) a concentrare i sospetti su Lyle ed Erik, che sembravano così palesemente interessati a ereditare quanto prima l’ingente patrimonio di famiglia. Fu la soffiata dell’ex fidanzata dello psicologo di Lyle, a cui lui aveva confessato l’omicidio, a far scattare gli arresti: per Lyle l’arresto scattò il 9 marzo 1990, mentre Erik si costituì tre giorni dopo, appena rientrato a Los Angeles da Israele.

Il lato nascosto

Il caso dei fratelli Menéndez suscitò subito l’interesse di tutta la nazione, soprattutto dopo che le riprese del processo nel 1993 iniziarono a essere trasmesse sul canale Court Tv, specializzato nel mandare in onda i processi più eclatanti. La svolta scioccante in tutta la vicenda avvenne quando entrambi i ragazzi, che venivano processati separatamente, rivelarono di aver subito per anni ripetuti e pesantissimi abusi sessuali da parte del padre, che aveva iniziato a molestarli fin dalla giovanissima età. La madre, alcolizzata e dipendente da sostanze stupefacenti, sarebbe stata complice e non li avrebbe mai protetti. I fratelli avrebbero ucciso i genitori, dunque, perché il padre li aveva in precedenza minacciati di morte se avessero rivelato i suoi crimini.

Dopo che entrambi i processi separati si risolsero in un nulla di fatto, ai due fu concessa la possibilità di un altro processo, questa volta congiunto ma senza la presenza delle telecamere: il 2 luglio 1996, però, il giudice Stanley Weisberg condannò Lyle e Erik Menéndez all’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale, evitandogli però la condanna a morte per il fatto che entrambi non avessero precedenti penali. I due furono reclusi in due penitenziari differenti, e solo il 4 aprile 2018, ovvero 22 anni dopo la sentenza, hanno avuto la possibilità di ricongiungersi nello stesso istituto penitenziale. Nel frattempo entrambi si sono sposati in carcere e hanno rilasciato diverse dichiarazioni e interviste, alimentando in diversi momenti l’attenzione sulla loro storia. Ancora oggi spezzoni del loro processo e ricostruzioni della loro vicenda diventano periodicamente virali sui social.



[Fonte Wired.it]