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giovedì, Ago 29

Friends, 5 dettagli che l’avrebbero resa tutta un’altra serie


Un libro in uscita per celebrare i 25 anni dal debutto della sitcom racconta alcuni retroscena che, se veramente realizzati, avrebbero cambiato radicalmente il corso della serie tv

Il 24 settembre 1994 debuttava sulla tv americana una delle sitcom che avrebbe segnato in modo indelebile la storia della televisione: Friends. Grazie ai suoi sei giovani protagonisti e alle trame che rappresentavano in pieno la vita dei giovani uomini e donne degli anni Novanta, la serie tv conquistò il pubblico di mezzo mondo e anche oggi le sue repliche fanno la fortuna (e sono ampiamente contese) dai servizi di streaming. Mentre ci avviciniamo dunque al 25simo anniversario di questa produzione, varie iniziative tendono a celebrare la ricorrenza cavalcando questo inesauribile fenomeno: oltre a eventi speciali a New York, infatti, il 17 settembre prossimo uscirà oltreoceano Generation Friends, un libro di Saul Austerlitz che ne racconterà i retroscena meno conosciuti. Ecco alcune delle informazioni segrete e altri fatti poco noti sulla serie.

1. Jennifer Aniston sostituita

Come si diceva, Friends non sarebbe stata la stessa senza il suo cast così sapientemente equilibrato. Eppure il gruppo per un periodo ha rischiato di essere radicalmente diverso, soprattutto per quanto riguarda la presenza di Jennifer Aniston, l’interprete di Rachel. Prima della partenza della sitcom della Nbc, infatti, l’attrice aveva già girato diversi episodi della serie Cbs Muddling Through: se questa produzione fosse andata in onda con successo e quindi ordinata per una stagione intera, Aniston sarebbe stata costretta a dedicarsi esclusivamente a quel progetto.

Dopo che la Cbs decise di testare la serie nel periodo estivo, il responsabile dei palinsesti della Nbc Preston Beckman decise di andare all’attacco: “Kill it“, fu il suo ordine, ovvero di tentare in tutti i modi di affossare Muddling Through per non dover perdere Aniston in Friends. Si decise dunque di controprogrammare la serie avversaria con alcuni film romantici tratti dai romanzi di grande successo di Danielle Steel, niente di che dal punto di vista della qualità ma un sicuro successo a livello di ascolti: così fu, la Cbs fu costretta ad abbandonare la propria serie per scarsi riscontri e Rachel rimase una delle protagoniste di Friends fino all’ultimo episodio.

2. Una Monica differente

Anche un altro personaggio femminile ha rischiato di essere completamente differente da come l’abbiamo conosciuto, ma questa volta non per via della sua attrice ma della scrittura del suo carattere: in una prima versione della sceneggiatura, infatti, il personaggio interpretato da Courtney Cox doveva essere “tosto, sulla difensiva, cinico e sarcastico“, quindi molto differente dalla Monica piena di complessi e di ossessioni che abbiamo imparato ad apprezzare poi. Questa versione del personaggio doveva essere una spietata donna in carriera, che si buttava nell’agone aprendo un ambizioso ristorante a New York. Per fortuna le cose andarono in modo differente.

Diverso fu anche il suo destino amoroso: come sappiamo Monica finisce per innamorarsi e sposare Chandler (Matthew Perry), ma in una prima versione della storia doveva invece avere un interesse romantico per Joey. Il goffo e spiantato attore italoamericano interpretato da Matt LeBlanc era stato pensato a sua volta come molto diverso, una specie di spaccone originario di Chicago: gli autori però trovarono poi che questa figura non c’entrasse poi tanto con il resto del gruppo, ne modificarono la personalità e quindi anche i suoi obiettivi in amore.

3. Un cast diversificato

Nonostante il suo successo spropositato ancora oggi, non manca chi osserva come Friends, tipica espressione della tv degli anni Novanta, sia invecchiato malissimo secondo alcuni punti di vista, soprattutto quella di una evidente mancata apertura alla diversità. Il cast principale ma anche la stragrande maggioranza dei personaggi minori sono tutti bianchi, privilegiati e in grandissima parte eterosessuali. Eppure all’inizio gli autori erano comunque aperti alla possibilità di avere a disposizione una troupe di attori più diversificata, almeno dal punto di vista etnico.

A parte Ross e Monica, che si sapeva dall’inizio dovessero essere fratelli e che fossero bianchi, da parte degli sceneggiatori non c’era nessun tipo di preclusione sugli altri protagonisti tanto che la lista iniziale di attori papabili comprendeva diversi nomi afroamericani e asioamericani. Pare però che poi fu lo stesso network a temere il rischio di una diversificazione del cast, adducendo il fatto che, mentre nelle serie drammatiche fosse più facile aggiungere complessità e diversità nei personaggi, nelle commedie questo fosse più difficile. Erano pur sempre gli anni Novanta e per fortuna le cose, almeno in parte, sono cambiate.

4. Il personaggio anziano

Un’altra delle idee iniziali per la serie che fu poi abbondata era quella di introdurre un personaggio più maturo a sostegno dei sei protagonisti. Pare che questa volta il consiglio venne proprio dalla rete Nbc (la quale era intervenuta anche sul colore del famoso divano del Central Perk, che all’inizio era beige ma su cui fu imposto un colore meno respingente): i funzionari del network temevano che, essendo i protagonisti tutti fra i venti e i trent’anni, parte del pubblico potesse sentirsi esclusa; da qui la proposta di inserire una figura più anziana, che facesse da sporadico consigliere al gruppo di amici, e che rassicurasse quindi le fasce di pubblico più anziane.

Era un’idea sicuramente macchinosa e poco facilmente realizzabile: gli sceneggiatori crearono un personaggio ad hoc, conosciuto come Pat il poliziotto, e portarono a termine anche i casting per assegnare il ruolo. Ma il risultato finale era poco convincente così si rivolsero alla rete supplicando di tornare sui propri passi: alla fine i manager cedettero e la serie ottenne comunque l’acclamazione universale di cui tutti sappiamo.

5. Un altro titolo

Può sembrare un dettaglio irrilevante ma all’inizio Friends non doveva chiamarsi così: per un certo periodo preliminare, infatti, la sitcom portava il titolo di Friends Like Us e prima ancora, in una fase ancora più embrionale il titolo di lavorazione era Six of Us. Successivamente si decise di optare per l’opzione più semplice, solamente Friends, anche se pure in questo caso i dirigenti Nbc storsero il naso temendo che un’etichetta così lapalissiana parlasse troppo direttamente alla Generazione X, escludendo tutti gli altri. Ma anche in questo caso l’ostinazione ripagò e la sitcom divenne sinonimo non solo di un’intera epoca ma anche di un modo unico di raccontare un’esperienza altrettanto unica, l’amicizia appunto.

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