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lunedì, Dic 27

Frontex, storia del professore che si oppone all’alleanza con il Politecnico di Torino



Da Wired.it :

Un budget in crescita del 1.000% negli ultimi quindici anni e un incremento degli agenti alle frontiere da 5.000 a 10.000 entro il 2027: Frontex è ormai una delle agenzie europee più finanziate e che desta più attenzione. L’unica agenzia nell’Unione europea, tra l’altro, che dal 2019 ha un proprio corpo armato autonomo

Frontex torna a far parlare di sé in dove la sua attività di controllo dei flussi migratori è maggiore rispetto ad altri paesi europei, per un accordo non ancora firmato ma estremamente reale con il Politecnico di Torino. Il contratto ha come oggetto la produzione di mappe cartografiche del mondo attraverso dati. Sin dalla partecipazione del suo dipartimento, il Dist (Dipartimento interateneo di Scienze, progetto e politiche del territorio) del Politecnico di Torino e della società Ithaca, pubblica ma che opera sul mercato, il professor Michele Lancione si è definito contrario al contratto. “La cartografia non è mai neutra, ti permette di capire informazioni di contesto su alcuni territori o su alcuni flussi” racconta a Wired.

La narrazione che Frontex fa dei flussi migratori ai quali l’Europa è soggetta si basa infatti su una rappresentazione negativa. “Qualunque esperto di migrazione direbbe che l’Unione europea non è assolutamente sotto assedio. Il problema poi diventa più grande quando a sostenere questa narrazione non è unicamente l’Unione europea o Frontex, enti e agenzie politiche che si prendono la responsabilità delle loro dichiarazioni, ma anche un’istituzione pubblica con un approccio scientifico come il Politecnico”, continua Lancione. In questo senso non solo si avalla una politica e un controllo dei flussi non sorretta da alcun dato scientifico, ma si avalla l’operato di un’agenzia che negli ultimi anni ha ripetutamente violato i diritti umani dei migranti.

Protesters hold up “Wanted” posters featuring (L-R) Greek Prime Minister Kyriakos Mitsotakis, Director of Frontex Fabrice Leggeri, German Chancellor Angela Merkel and German Interior Minister Horst Seehofer, attend a rally in support of migrant’s rights following a fire in Greece’s Moria refugee camp in front of the main train station in Berlin, on September 9, 2020. – Greece’s Lesbos island was plunged into crisis on September 9, 2020 after thousands of asylum seekers were left homeless from a huge fire that gutted the country’s largest and most notorious migrant facility, Moria camp. (Photo by John MACDOUGALL / AFP) (Photo by JOHN MACDOUGALL/AFP via Getty Images)JOHN MACDOUGALL

Collaborare con Frontex è un problema

La denuncia del professore è arrivata subito dopo aver appreso di questo potenziale affidamento europeo nell’università per la quale era tornato in Italia, dopo un periodo di quindici anni all’estero. “Quando ho saputo del contratto mi sono subito discostato dalla posizione presa dal politecnico. Faccio lezione agli studenti e sono a capo di un progetto in cui coordino nove ricercatori, non posso pensare una cosa e poi agire nel modo contrario. Con questo accordo stiamo fornendo a Frontex una giustificazione scientifica al lavoro che svolge contro i migranti”, racconta. Lancione si riferisce ai numerosi casi di violazione dei diritti umani operata da Frontex, come quello ora davanti alla Corte di giustizia europea relativo alla Grecia. Il lavoro di Frontex è infatti quasi esclusivamente di controllo (anche tecnologico) e di “gestione” dei flussi migratori attraverso il pushback, ovvero il respingimento di migranti ai confini di terra o di mare. 

In aggiunta, nei documenti allegati al bando europeo si possono leggere alcuni dettagli importanti sul perché servano delle rappresentazioni cartografiche: “Frontex dice che le mappe non sono realizzate solo per rappresentazione ma anche per analisi; nondimeno è specificato anche che dovranno essere realizzate in scala molto elevata [nei requisiti si parla di building scale, nda], e ciò da un punto di vista tecnico è un aspetto molto importante. Con queste premesse non posso che pensare alle finalità dell’agenzia. La mia contrarietà non poteva che essere netta”, replica Lancione. 

Il contratto si fa: quali dati creeranno le mappe?

Il 14 dicembre il Senato accademico dell’università, chiamato a decidere se andare avanti o meno con l’accordo insieme a Frontex dopo il caso scoppiato con la denuncia del professore, ha deciso positivamente. “Il Senato accademico ha approvato, nonostante non fossi l’unica posizione contraria, il contratto, dicendo che ci saranno alcune clausole relative ai diritti umani. Sia Frontex sia il politecnico promettono di essere allerta su questo tema anche se ciò è palesemente in contraddizione con l’attività di Frontex – un’attività di per sé in contrasto con il diritto di asilo – e con l’idea che la creazione di mappe sia un lavoro innocuo e, dunque, basti promettere un’attenzione particolare ad eventuali ripercussioni date dal lavoro”, afferma Lancione. 



[Fonte Wired.it]