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venerdì, Giu 26

Fumare sigarette, ecig o narghilè aumenta il rischio di infezione da coronavirus



Da Wired.it :

Oltre a danni al sistema circolatorio e respiratorio, la nicotina, a prescindere da come lo si fuma, aumenta il rischio di infezione e morte per il nuovo coronavirus. Lo studio sullo European Heart Journal

sigarette

Sia le sigarette tradizionali sia quelle elettroniche sia le pipe ad acqua (come il narghilè) aumentano il rischio di infezione e di morte per il nuovo coronavirus. A lanciare l’allarme oggi sulle pagine dello European Heart Journal è un nuovo studio, il primo al mondo ad aver confrontato gli effetti nocivi di queste tre modalità di fumo, hanno dimostrato che la nicotina, indipendentemente da come lo si fuma, aumenta il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, respiratorie, tumori e ictus. Ma non solo: aumenta nei tabagisti anche il rischio di infezione, sintomi più gravi e decesso a causa del nuovo coronavirus.

Per capirlo, il team di ricercatori si è concentrato sugli effetti delle tre modalità di fumo sulle funzionalità delle cellule che rivestono i vasi sanguigni (l’endotelio). E ha dimostrato che, nel complesso, le sigarette normali o elettroniche e narghilè rendono più rigide le arterie e provocano danni al dna, con una moltitudine di conseguenze negative per la salute. Dati, quindi, che si uniscono alle raccomandazioni già diffuse dalla comunità scientifica, tra cui l’Organizzazione mondiale della sanità, gli statunitensi Centers for Disease Control and Prevention, la Food and Drug Administration e la European Society of Cardiology, secondo cui i fumatori devono abbandonare al più presto questo vizio.

Nello studio, i ricercatori hanno passato in rassegna una serie di studi, alla ricerca di prove sulla nocività dei tre tipi di fumo e svapo. Nel complesso, è emerso che le bionde sono più dannose delle sigarette elettroniche (), mentre “il fumo del narghilè non è meno dannoso delle sigarette tradizionali e quindi non può essere considerato un’alternativa salutare”, precisano i ricercatori, sottolineando tuttavia che rispetto alle sigarette tradizionali, per le pipe ad acqua e le ecig non abbiamo ancora a disposizione ampi studi. In particolare, i risultati evidenziano che in confronto ai non fumatori, i tabagisti che fumano sigarette tradizionali hanno un maggior rischio di sviluppare broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) del 704%, quelli delle pipe ad acqua del 218% e delle sigarette elettroniche del 194%. Non solo: le bionde e i narghilè hanno aumentato il rischio di cancro ai polmoni rispettivamente del 1210% e del 122%, mentre, precisano i ricercatori, le evidenze disponibili per le ecig non sono sufficienti per giungere a conclusioni attendibili.

Per quando riguarda le malattie cardiovascolari e gli ictus, i ricercatori si sono concentrati sugli effetti di queste tre modalità di fumo sulle arterie, dimostrando che, sempre rispetto ai non fumatori, le sigarette di tabacco hanno aumentato la rigidità arteriosa del 10%, i narghilè del 9% e le sigarette elettroniche del 7%. “La nostra revisione si concentra principalmente sugli effetti negativi di queste tre tecniche di fumo e svapo sulla disfunzione endoteliale, sulla relazione con lo stress ossidativo e, in secondo luogo, sulle malattie”, spiega l’autore Thomas Münzel. “Tutte e tre le forme di fumo e svapo portano a un aumento della produzione di radicali liberi e alla rottura dell’ossido nitrico, che viene rilasciato dall’endotelio ed è importante per aiutare i vasi sanguigni a dilatarsi e per proteggere dall’infiammazione e dall’occlusione delle arterie”.

Le principali sostanze chimiche trovate nel vapore delle ecig sono state, oltre alla nicotina, formaldeide, acroleina, metalli di transizione e composti organici volatili, tutte sostanze già note per essere dannose. Al contrario, le sigarette e le pipe ad acqua contengono una miscela molto più complessa: il fumo di queste ultime, per esempio, contiene particelle solide (in concentrazioni inferiori nel fumo di sigaretta) generate principalmente dalla combustione del tabacco.

I ricercatori, inoltre, hanno esaminato gli effetti del fumo e dello svapo sul rischio di infezione e morte per il nuovo coronavirus. “Come sottolineato dall’Oms il fumo può contribuire ad aumentare la gravità dei sintomi della Covid-19”, scrivono i ricercatori. “Non c’è dubbio che la cessazione del fumo è e rimarrà l’approccio più efficace per prevenire le malattie cardiovascolari e respiratorie indotte dal fumo. Ciò può essere ancora più importante alla luce della pandemia del nuovo coronavirus, in quanto l’uso dei prodotti del tabacco probabilmente aumenta il rischio di gravi complicanze cardiovascolari associate alla Covid-19. Inoltre, conclude il team, l’Oms sottolinea che, sebbene le sigarette elettroniche sembrino essere meno dannose delle sigarette tradizionali, ci sono sempre più prove che possono causare danni a polmoni, cuore e vasi sanguigni e che il loro utilizzo può aumentare il rischio di infezione del coronavirus.

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[Fonte Wired.it]