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Fumata bianca o nera che annuncia gli esiti del Conclave, quali sostanze chimiche vengono usate?

da | Mag 2, 2025 | Tecnologia


Fumata bianca o fumata nera? Ci siamo: dal 7 maggio, ogni giorno potrebbe essere quello giusto. Da quando inizierà il Conclave in Vaticano, infatti, gli occhi del mondo torneranno a guardare con curiosità e attesa il colore della fumata che salirà dal comignolo installato per l’occasione sulla Cappella Sistina, che dovrà dare il segnale al mondo dell’elezione del nuovo papa con la “fumata bianca”. La piccola ciminiera in rame che diventa protagonista ogni volta che i cardinali si radunano per scegliere il successore di Pietro al soglio pontificio non è sempre lì: infatti, viene installata appositamente dai Vigili del Fuoco pochi giorni prima dell’extra omnes, che sancisce l’inizio delle votazioni.

La storia delle fumate per l’elezione del Papa

La tradizione di comunicare al popolo l’esito dello scrutinio tramite l’utilizzo del fumo risale al 1800, quando i fedeli si raccoglievano davanti al Quirinale per capire se fosse stato eletto il papa. All’epoca, però, la fumata aveva solo una connotazione negativa: se veniva prodotta, infatti, significava che i cardinali non avevano scelto ancora il papa, invece l’assenza di una fumata indicava la riuscita elezione.

L’assenza di colore nella fumata è rimasta fino al Conclave del 1903: anche allora si bruciavano le schede dei cardinali elettori insieme a della paglia, accendendo il fuoco in una stufa situata all’interno della Sala Regia. E anche in quell’occasione il fumo bianco o nerastro sanciva comunque la mancata elezione, mentre quando fu eletto Pio X non fu prodotta nessuna fumata. La distinzione del colore bianco e nero per la comunicazione al popolo dell’avvenuta elezione del nuovo pontefice è iniziata a partire dal Conclave del 1914, il primo papa a essere preannunciato dalla fumata bianca fu Benedetto XV.

Il colore delle fumate durante il Conclave

Come noto, La fumata nera indica la mancata elezione del nuovo papa durante il Conclave: viene prodotta ogni volta che si sono tenuti due scrutini consecutivi in cui nessun cardinale ha ricevuto un numero di voti pari ad almeno i due terzi del numero di cardinali elettori. Come visto anche nel recente film Conclave, la produzione del fumo parte dalla combustione delle schede, delle schede, degli appunti e dei documenti della votazione in una stufa installata nella Cappella Sistina. La bianca, al contrario, indica che la decisione è stata presa.

Per un periodo, c’è stata una terza fumata, di colore giallo. Serviva semplicemente a verificare il corretto funzionamento del sistema della stufa. Tuttavia, questa emissione è stata interrotta a partire dal Conclave del 2005, grazie a un sistema elettronico in grado di garantire la regolare emissione del fumo, annullando quindi il senso di svolgere un “prova” prima del Conclave.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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