Fumettisti giapponesi contro OpenAI: violazione del copyright?
I fumettisti giapponesi, rappresentati dalla Content Overseas Distribution Association (Coda), hanno inviato una lettera a OpenAI per esprimere le loro preoccupazioni riguardo all’utilizzo dei contenuti protetti da copyright senza autorizzazione.
L’associazione, che rappresenta editori di “anime” e fumetti come Aniplex, Studio Ghibli, Square Enix e Shueisha, sostiene che molti risultati del modello di intelligenza artificiale Sora 2 assomigliano a opere giapponesi specifiche, ipotizzando che siano nati a partire da determinati dati di apprendimento senza autorizzazione.
La posizione della Content Overseas Distribution Association
Secondo la lettera pubblicata sui diversi media americani, l’associazione afferma che “secondo il sistema giapponese, è richiesta un’autorizzazione preventiva per l’utilizzo di opere protette da copyright, e non esiste un modo che consenta di eludere tale responsabilità”.
Inoltre, l’associazione contesta il sistema di “opt-out” offerto da OpenAI, sottolineando che un’opposizione a posteriori non solleva dalla responsabilità per la violazione già avvenuta.
Richiesta di trasparenza e tutela dei diritti
Oltre a chiedere lo stop all’uso non autorizzato, l’organizzazione esorta OpenAI a rispondere in modo trasparente e sincero alle richieste di informazioni delle aziende associate riguardo alle specifiche violazioni di copyright nei risultati generati da Sora 2.
L’obiettivo è “garantire sia il sano sviluppo dell’intelligenza artificiale che la tutela dei diritti di titolari e creatori”.
Precedenti simili
A marzo di quest’anno, era esplosa online la ‘Ghibli-mania’, cioè l’utilizzo di ChatGpt per creare foto in stile anime giapponese a partire da immagini reali.
FP



