Esplora il mondo della tecnologia e del lifestyle con Consigli Tech e Lifestyle di Flavio Perrone

Funerali del papa, ecco perché Putin non rischierebbe nulla se decidesse di partecipare

da | Apr 24, 2025 | Tecnologia


Nonostante il mandato di cattura emesso dalla Corte penale internazionale, Vladimir Putin non rischierebbe alcun arresto se decidesse di venire in Italia per i funerali di papa Francesco, in programma sabato 26 aprile in piazza San Pietro. Il leader russo ha già comunicato che non parteciperà alla cerimonia, lasciando l’incarico alla ministra della Cultura russa Olga Lyubimova: meglio non rischiare. Ma la verità è che potrebbe mostrarsi senza troppi problemi a Roma, in quella che rappresenta un’evidente anomalia giuridica.

Il provvedimento infatti dovrebbe essere vincolante per tutti i 124 paesi firmatari dello Statuto di Roma, tra cui figura anche l’Italia. Il governo Mlloni ha tuttavia neutralizzato l’efficacia del mandato attraverso un preciso meccanismo amministrativo, bloccando deliberatamente l’iter necessario alla sua applicazione, come ricostruito dal Corriere della Sera.

Come e perché i mandati della Corte dell’Aia restano inapplicati in Italia

Nel marzo 2023, la Corte dell’Aia ha emesso un mandato d’arresto contro Putin per la deportazione forzata di bambini ucraini in Russia. Secondo lo Statuto di Roma, trattato che l’Italia ha ratificato, il presidente russo dovrebbe essere arrestato se entrasse nel nostro paese. Questo obbligo vale per tutti i ricercati dalla Corte, senza eccezioni nemmeno per i capi di Stato, quando si tratta di crimini di guerra. Tuttavia, il governo italiano sostiene una posizione opposta, rivendicando un’immunità speciale per i leader politici in carica che la Corte dell’Aia non riconosce per crimini così gravi.

Secondo il Corriere che ha ricostruito la vicenda, il documento emesso dalla Corte dell’Aia il 17 marzo 2023 è effettivamente arrivato al ministero della Giustizia italiano. Il problema però è che si è fermato lì. Infatti, il ministro Nordio non ha compiuto il passo successivo obbligatorio: trasmetterlo alla procura generale di Roma. Così facendo, ha impedito che il mandato diventasse esecutivo sul territorio nazionale. Di conseguenza, pur figurando tra i ricercati internazionali, Vladimir Putin non potrebbe essere arrestato da alcuna autorità italiana. Un precedente simile si è verificato il 19 gennaio scorso con il generale libico Osama Najeem Almasri, fermato e poi rilasciato dopo due giorni. In quel caso, la corte d’appello di Roma ha stabilito che per l’esecuzione di un mandato della Cpi è necessaria una “interlocuzione prodromica e irrinunciabile” tra il ministero e la procura generale – un passaggio che, anche in quell’occasione, non è mai avvenuto. Proprio questa omissione ha avuto conseguenze legali: Nordio è attualmente sotto inchiesta davanti al tribunale dei ministri, insieme alla premier Giorgia Meloni, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano.

Un atteggiamento simile a quello che si adotterebbe nel caso di Putin era già stato indicato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, che aveva fatto sapere che il governo si comporterebbe allo stesso modo se il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, su cui pende un mandato della Corte penale internazionale per presunti crimini a Gaza, dovesse recarsi in Italia. Questa sospensione dell’esecuzione, tuttavia, non sembra verrebbe applicata ad altri cinque alti funzionari russi, anch’essi destinatari di mandati internazionali: la commissaria per i diritti dell’infanzia Maria Lvova-Belova, accusata con Putin della deportazione di minori ucraini, il tenente generale Sergei Kobylash, l’ammiraglio Viktor Sokolov, l’ex ministro della Difesa Sergei Shoigu e il capo di stato maggiore Valery Gerasimov.

Chi sarà presente ai funerali del papa?

I funerali di Papa Francesco, in programma sabato 26 aprile alle 10 sul sagrato della Basilica di San Pietro, trasformeranno Roma in un centro diplomatico mondiale. Secondo Vanity Fair parteciperanno circa 200mila persone e oltre dieci delegazioni ufficiali. L’Italia sarà rappresentata ai massimi livelli istituzionali dalla premier Meloni, che ha cancellato i suoi impegni in Asia centrale, e dal presidente Mattarella, già recatosi a Santa Marta per rendere omaggio al pontefice. Gli Stati europei e l’Unione invieranno figure apicali: dalla presidente della Commissione von der Leyen al presidente francese Macron fino al cancelliere tedesco Scholz. Alla cerimonia parteciperà anche il presidente ucraino Zelensky, mentre la Russia sarà rappresentata solo dalla ministra della Cultura. Israele, invece, sarà presente con l’ambasciatore presso la Santa Sede Yaron Zeidman.

Dall’altra parte dell’oceano, il presidente americano Donald Trump con la moglie Melania sono stati tra i primi a confermare la propria presenza, seguiti dal presidente brasiliano Lula e dall’argentino Milei. Anche il segretario generale dell’Onu Guterres ha fatto sapere che prenderà parte all’evento. Non mancheranno nemmeno le case reali europee: i reali di Spagna, il principe William per il Regno Unito, il principe Alberto di Monaco con Charlène e numerosi altri rappresentanti delle monarchie europee hanno confermato la loro presenza. Per coordinare questo afflusso straordinario, il governo italiano ha incaricato il Capo della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, con un fondo di 5 milioni di euro destinato alla sicurezza.



Fonte

Written By

Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

Related Posts

Impact-Site-Verification: c90fc852-aae7-4b2e-b737-f9de00223cb0