Seleziona una pagina
lunedì, Dic 28

Fusione nucleare, in Corea un reattore acceso per 20 secondi



Da Wired.it :

Sembra poco ma è un importante passo avanti nel campo della fusione: un’équipe di scienziati è riuscita a tenere acceso un “sole artificiale” alla temperatura di cento milioni di gradi

Fusione nucleare
(Immagine: National Fusion Research Institute)

Un sole artificiale (in miniatura, s’intende) ha brillato per venti secondi, raggiungendo la temperatura di cento milioni di gradi centigradi, in Corea del Sud. Un evento che costituisce, oltre che un record assoluto, anche un fondamentale passo avanti nel campo della ricerca sulla fusione nucleare – il fenomeno fisico, per l’appunto, in virtù del quale le stelle producono energia. A darne l’annuncio sono stati i responsabili dell’esperimento, gli scienziati del Korea superconducting tokamak advanced research (Kstar), che hanno così più che raddoppiato la durata di accensione registrata solo lo scorso anno, quando il loro dispositivo restò attivo per circa otto secondi.

Creare artificialmente le condizioni di fusione nucleare che avvengono nel Sole, com’è facile immaginare, è tutt’altro che semplice. La sfida è quella di confinare degli isotopi di idrogeno all’interno di un grande reattore per creare il cosiddetto plasma, uno stato della materia in cui gli ioni e gli elettroni sono separati tra loro. Gli ioni, a loro volta, vanno poi riscaldati e mantenuti ad altissime temperature. Il tutto è particolarmente complicato perché bisogna tenere sotto controllo i magneti che confinano il plasma ed evitare che si surriscaldino: per riuscire nell’obiettivo, gli scienziati coreani hanno migliorato le prestazioni della cosiddetta Internal transport barrier, un’architettura molto complessa realizzata ad hoc per mantenere il plasma ad alta temperatura più a lungo possibile.

“Le tecnologie necessarie per il mantenimento del plasma alla temperatura di cento milioni di gradi centigradi”, ha spiegato Si-Woo Yoon, direttore del Kstar, “sono cruciali per la realizzazione dell’energia di fusione: per questo, essere riusciti a mantenere il plasma a quella temperatura per venti secondi è un importante punto di svolta verso la meta finale”. Che al momento è ancora lontana: i responsabili di Kstar sperano di mantenere in funzione alla massima temperatura il reattore per almeno cinque minuti entro il 2025. Ciononostante, superare la barriera dei venti secondi è stato salutato dalla comunità scientifica come un breakthrough, un risultato epocale e un passo importante verso la dimostrazione di fattibilità dei reattori a fusione. Che se e quando saranno realmente disponibili ci consentiranno di ridurre significativamente la dipendenza dai combustibili fossili e di conseguenza le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera: il pianeta ci ringrazierà.

Potrebbe interessarti anche





[Fonte Wired.it]