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Fusione nucleare, viaggio al centro di Iter, il grande progetto europeo

da | Giu 28, 2025 | Tecnologia


Cadarache (Francia) – In rotta verso la fusione nucleare. A sinistra, pezzi di criostato riposano sotto una sorta di tendone da circo scolorito, più avanti, a destra, alcuni magneti già pronti aspettano il proprio turno nel loro capannone. Varcata la soglia e passati i controlli, con un bus si attraversa un grande villaggio abitato solo da alte tecnologie e in pochi minuti si raggiunge il belvedere. Salendo l’ultimo gradino per raggiungere il parapetto si ha la sensazione di stare per affacciarsi nella cupola del Brunelleschi, ma non siamo a Firenze, dentro a Santa Maria del Fiore, una delle chiese italiane più note al mondo. Siamo a Saint Paul Lez Durance, a nord di Marsiglia, dentro a Iter, il primo esperimento al mondo che prova a ricavare energia da fusione nucleare su scala industriale.

Per spiegare come, i suoi tecnici usano spesso l’esempio delle stelle: si potrebbe dire che stiano cercando di riprodurne una sulla Terra, copiandone le dinamiche fisiche e chimiche. Di questi tempi potrebbe apparire l’ennesima assurda ambizione di qualche leader megalomane, e invece è un audace progetto condiviso da oltre trenta Paesi, tutti consapevoli di quanto sia sempre più urgente produrre energia rinnovabile in grandi quantità e in breve tempo.

È uno sporco lavoro, ma qualcuno deve ben farlo”: avvicinandosi ad Iter, sembra quasi di sentire Sergio Leone nel commentare il ruolo assegnatogli, quello di “bulldozer del business per la fusione”. Pezzo dopo pezzo, infatti, questo impianto sta affrontando – per primo – tutti gli aspetti commerciali della produzione di energia nucleare pulita e sicura, mettendone in luce criticità, ostacoli e opportunità. Fortunatamente in questa impresa non è solo, ma arricchito da una numerosa squadra di talenti. Alcuni portano caschetti gialli in testa, altri hanno un laptop in mano, pocho parlano la stessa lingua madre, ma tutti hanno lo stesso badge.

Unire paesi lontani, non solo geograficamente

Prima che tecnologica, la sfida da cui dipende il successo di Iter è umana, e le sei bandiere che sventolano davanti all’ingresso lo confermano: basta un colpo d’occhio per cogliere la straordinarietà degli accostamenti. Oltre al giallo e al blu dell’Unione europea, infatti, compaiono anche i colori di India, Giappone e Corea, Stati Uniti e Russia. Chi pensa che sia tutta scena, per salvare le apparenze, appena scatta l’ora di ingresso dei dipendenti deve ricredersi. In questo esperimento nucleare nascosto nella campagna francese c’è davvero un variegato campione di mondo che più o meno alla stessa ora entra dai tornelli in un flusso ininterrotto di tratti somatici e idiomi differenti.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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