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lunedì, Feb 07

Gaia-X, ecco come può rilanciare l’innovazione digitale nel business



Da Wired.it :

Non è mai troppo presto per fare innovazione digitale. Le tecnologie e i metodi di cui disponiamo ci invitano a ripensare e reinventare le imprese che, per essere più efficienti e competitive, devono sempre più essere in grado di collaborare tra loro. In un contesto in cui i confini di business si stanno dissolvendo sempre più, le reti di collaborazione permettono di consolidare i propri servizi core e di esplorare nuove opportunità di sviluppo in segmenti di mercato collaterali. Ecco, allora, che attivare mercati di asset digitali di tipo Business To Business permette di sbloccare valore a partire da elementi condivisi, non più gestiti secondo una logica a silos e confinati all’interno di strutture organizzative chiuse.

Come costruire un sistema che abiliti la collaborazione e la condivisione?

Gli ecosistemi digitali basati su modello Gaia-X – come sottolineato dal paper che abbiamo pubblicato nelle scorse settimane – sono ecosistemi aperti, trasparenti e sicuri all’interno dei quali imprese, Pa, organizzazioni mettono a disposizione e utilizzano dati e servizi digitali di nuova generazione, secondo linee guida e regole condivise. Sono mercati di prodotti che abilitano la collaborazione attraverso lo scambio di prodotti digitali di diversa natura come ad esempio dataset, flussi informativi, connettori a servizi digitali o anche funzionalità infrastrutturali quali, ad esempio, capacità di elaborazione erogate in cloud.

Tre sono le tipologie di mercato che il modello Gaia-X consente di costruire: aziendale, per la distribuzione di prodotti digitali B2B all’interno di una singola impresa o di una holding di imprese; interaziendale, per la distribuzione di prodotti digitali B2B all’interno di specifiche filiere di imprese (supply chain) e aperto, per la distribuzione di prodotti digitali B2B potenzialmente a tutti i soggetti economici interessati, anche non noti a priori. Mercati in cui la standardizzazione tecnologica e architetturale proposta da Gaia-X favorisce la piena interoperabilità tecnologica tra i diversi sistemi e la possibilità di poter migrare da un provider di servizi infrastrutturali a un altro senza impatti, massimizzando in questo modo la portabilità e perseguendo la massimizzazione della sovranità tecnologica per tutti i soggetti coinvolti, che non perdono il controllo dei propri asset.

Quali le possibili applicazioni pratiche degli ecosistemi digitali basati su modello Gaia-X?

Consideriamo per esempio il settore del turismo. Molteplici sono i soggetti del territorio che, a vario titolo, organizzano eventi nei diversi distretti turistici: associazioni culturali, enti locali, enti di promozione del territorio, teatri, gestori di centri fieristici e molti altri. Ciascuno di questi soggetti solitamente gestisce un proprio palinsesto di eventi (costruito sia per esigenze di carattere operativo che per finalità di comunicazione) e lo rende disponibile, per esempio, su un sito web o una app. In accordo con il modello degli ecosistemi digitali, le informazioni relative agli eventi possono essere messe a disposizione in forma di “prodotto” all’interno di veri e propri mercati B2B, al fine di essere utilizzate (previo consenso da parte dei legittimi proprietari delle informazioni) da parte di altri soggetti partner per arricchire le proprie soluzioni software. 

Per esempio, risulterebbe più semplice e immediato costruire delle viste integrate sulle informazioni, contenenti l’intera offerta di eventi di uno specifico territorio, costantemente aggiornata, oppure ancora, un medesimo evento potrebbe essere valorizzato allo stesso tempo all’interno di molteplici canali digitali, nell’ambito di percorsi turistici ed esperienziali diversificati (di carattere storico, enogastronomico, ambientale o altri). La costruzione di vetrine digitali integrate di questo tipo costituisce spesso un’attività onerosa, caratterizzata da molteplici e ripetuti passaggi manuali per lo scambio di informazioni; grazie al modello di mercato degli ecosistemi digitali risulta invece possibile abilitare questi scenari in maniera semplice, veloce ed automatizzata.



[Fonte Wired.it]