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Un'immagine dell'ACR che mostra la fitta rete Snam  Credits Snam

Un’immagine dell’ACR che mostra la fitta rete Snam – Credits: Snam

Pimos, l’orecchio che ascolta la rete Snam

In Acr è stato sviluppato uno strumento chiamato Pimos per l’individuazione e la geolocalizzazione di eventuali eventi di perdita di gas. Un sistema che permette ai tecnici di intervenire sempre più velocemente e mettere in sicurezza gli impianti ancora prima che le persone sul posto arrivino a rilevare la necessità dell’intervento. “Combinando la tecnologia Negative Pressure Wave con il telecontrollo, l’edge computing, la georeferenziazione, algoritmi di intelligenza artificiale e machine learning, Acr riesce a monitorare in tempo reale eventuali perdite sulla rete, restituendo al centro di controllo la cartografia e le coordinate geografiche del punto in cui si è verificata la rottura. È nato dall’idea di un nostro collega: abbiamo installato, a distanza di circa 5 -10 chilometri ognuno su tutta la nostra rete degli apparati che riescono a monitorare con una frequenza di 50 hertz la pressione in quel punto preciso” riprende Lo Bartolo.

Le informazioni arrivano quindi ad Acr, che è così efficiente da riuscire a individuare la perdita nell’arco di pochi secondi, con un margine di errore di qualche metro. “Il calo di pressione può avvenire però anche a fronte di fenomeni naturali di esercizio della rete gas. Perciò abbiamo sviluppato algoritmi evoluti anche basati su intelligenza artificiale che permettono di identificare esattamente quando è necessario attivare le procedure di intervento in campo”. Spiega Fabio Torti, senior manager dell’area processi dispacciamento fisico di Snam che non avendo un registro storico importante di eventi di rottura, creano degli eventi simulati tramite AI generativa per allenare Acr: “Obiettivi sono tempestività e qualità delle informazioni che Acr fornisce ai colleghi che intervengono in campo anche a supporto delle decisioni da prendere per una gestione più efficace delle attività ”.

La telediagnostica per prevenire danni

In Acr esiste quindi lo strumento della telediagnostica, che affianca lo Scada e acquisisce dati dal campo non ai fini del telecontrollo. Infatti, lo Scada è uno strumento esclusivamente dedicato al controllo dei guasti sulla Rete, mentre la telediagnostica lavora sull’efficientamento dei processi. “Attraverso Acr stiamo riuscendo ad organizzare una vera e propria strategia di predictive maintenance, che consente di operare in anticipo sui nostri impianti scongiurando malfunzionamenti o anomalie. La telediagnostica fornisce più di un miliardo di dati al giorno tra analogici e digitali e abbiamo sviluppato più di duecento pagine grafiche. Attraverso Acr i colleghi acquisiscono e analizzano questi dati per trovare delle correlazioni tra i dati acquisiti in campo e sviluppare logiche di manutenzione predittiva: vogliamo capire in tempo quali potrebbero essere eventuali derive o problemi per l’asset”, riprende Lo Bartolo. Già oggi la telediagnostica ha intercettato in tempo delle anomalie che avrebbero portato problemi ad alcune porzioni dell’impianto.

Un gemello digitale della rete

Si tratta di modelli digitali degli asset, vere e proprie copie immateriali delle reti e degli impianti. Attraverso la piattaforma Acr, il personale di Snam ha accesso al gemello digitale di ogni singolo asset fisico, grazie anche a elaborazioni geometriche in 3D di reti e impianti. Sono fondamentali per avere a disposizione una fotografia navigabile, con tutte le informazioni disponibili associate e un quadro costantemente aggiornato sulla situazione delle infrastrutture. “Grazie al gemello digitale della nostra rete, i nostri colleghi hanno la possibilità di immergersi negli impianti, attraverso la tecnologia di laser scanning, segue Lo Bartolo. La realizzazione dei gemelli digitali degli asset di Snam si completerà entro il 2028 ma alcune importanti sezioni del parco infrastrutturale gestito sono già pronte. Disporre di un gemello digitale dell’asset consente a Snam di fare simulazioni legate a particolari condizioni di esercizio o di contesto. E poi la formazione: le persone chiamate a lavorare su impianti e asset trovano nei digital twin l’occasione di esercitarsi in condizioni di assoluta sicurezza per svolgere le operazioni sul campo in modo più accurato.



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