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Gaza City invasa da Israele, mentre viene accusata ufficialmente di genocidio

da | Set 16, 2025 | Tecnologia


I carri armati israeliani sono entrati a Gaza City. L’offensiva di terra israeliana ha raggiunto il centro nevralgico della Striscia di Gaza nella notte tra lunedì 15 e martedì 16 settembre, dopo una serie di bombardamenti a tappeto condotti attraverso artiglieria pesante, droni e attacchi aerei coordinati.

Cosa è successo nelle ultime ore

Israele sta commettendo un genocidio

L’offensiva israeliana avviene quasi in contemporanea alla pubblicazione del rapporto della commissione d’inchiesta istituita dalle Nazioni Unite, che accusa per la prima volta Israele del crimine di genocidio. Si tratta del pronunciamento più autorevole finora espresso da un organismo internazionale sui crimini portati avanti dal governo israeliano senza sosta e senza ostacoli all’interno della Striscia di Gaza.

La situazione a Gaza City

Intanto circa 300mila persone hanno già abbandonato la città, secondo gli ultimi dati forniti dall’esercito israeliano (Idf), mentre 62 persone sono state uccise, tra cui diversi bambini, secondo l’agenzia stampa turca Anadolu. Cifre che si aggiungono alle decine di feriti registrati nelle diverse zone della Striscia colpite dai raid delle ultime ore. Un ex comandante dell’esercito israeliano ha dichiarato all’emittente statunitense Cnn che oltre il 10% della popolazione di Gaza (più di 200mila persone) è stato ucciso o ferito dall’inizio del conflitto.

Gaza

Al confine con Gaza, veicoli militari israeliani passano davanti a edifici distrutti mentre Israele lancia nuovi bombardamenti il 16 settembre 2025.MENAHEM KAHANA/Getty Images

Chi fa parte della commissione Onu che ha confermato il genocidio in corso

E sempre il 16 settembre le Nazioni Unite hanno diffuso l’accusa più grave mai rivolta a Israele da un loro organismo: un rapporto di 72 pagine che conclude formalmente che Israele sta commettendo un genocidio a Gaza. Il documento, pubblicato da una commissione d’inchiesta indipendente del Consiglio per i diritti umani, rappresenta il primo pronunciamento ufficiale di questo tipo nella storia dell’occupazione israeliana dei Territori palestinesi, superando le precedenti accuse di crimini di guerra e arrivando alla più grave imputazione prevista dal diritto internazionale.

Per valutare l’esistenza dell’intento genocidario, la commissione ha applicato lo standard legale della “unica ragionevole deduzione”, stabilito dalla Corte internazionale di giustizia, secondo cui, l’intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo protetto può essere accertato solo quando le evidenze disponibili portano a una sola conclusione ragionevole, cosa che è avvenuta.

La commissione ha stabilito infatti che Israele ha commesso quattro dei cinque atti genocidari definiti dalla Convenzione del 1948 per la prevenzione e punizione del crimine di genocidio: “l’uccisione di membri del gruppo palestinese, il causare gravi danni fisici e mentali, l’imposizione deliberata di condizioni di vita volte alla distruzione del gruppo e l’adozione di misure per impedire le nascite”. Combinando le azioni sul terreno con le dichiarazioni pubbliche dei leader israeliani, la commissione ha concluso che l’intento genocidario è l’unica deduzione possibile. Oltre a ciò il documento denuncia anche la distruzione sistematica delle infrastrutture sanitarie e scolastiche palestinese da parte dell’esercito israeliano e atti sistematici di violenza sessuale e di genere contro i palestinesi.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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