Esplora il mondo della tecnologia e del lifestyle con Consigli Tech e Lifestyle di Flavio Perrone

Gemini, i bambini sotto i 13 anni ora possono usare l’AI di Google

da | Mag 6, 2025 | Tecnologia


Il portavoce dell’azienda Karl Ryan ha dichiarato al New York Times che i dati dei bambini non saranno utilizzati per addestrare prodotti di intelligenza artificiale e che l’azienda ha adottato misure specifiche per proteggere la loro privacy e sicurezza. Tuttavia, il messaggio inviato ai genitori avverte che durante l’utilizzo di Gemini un minore potrebbe imbattersi in “contenuti che non vorresti che vedesse.

L’inclusione dei bambini sotto i 13 anni rappresenta l’ultima mossa di Google per espandere la portata e l’uso dei suoi chatbot. Con questa strategia la società punta a consolidare una base di utenti più ampia in una fase in cui la competizione tra i giganti tecnologici per la leadership nel settore dell’intelligenza artificiale è sempre più intensa.

L’impatto dell’AI sui bambini

Gli esperti hanno definito la decisione di Google particolarmente rischiosa, a fronte dei crescenti timori sugli effetti che un uso eccessivo e non supervisionato di queste tecnologie potrebbe avere sulla salute mentale di bambini e adolescenti.

Un’analisi dell’Unicef, il Fondo delle Nazioni unite per l’infanzia, avverte che l’intelligenza artificiale generativa è destinata a diventare un elemento chiave delle esperienze digitali dei bambini. Pur riconoscendo che le sue capacità possono essere sfruttate in diversi ambiti per snellire i processi e sviluppare soluzioni con un impatto positivo sui bambini, il documento avverte che le interazioni e i contenuti creati attraverso la tecnologia possono rivelarsi pericolosi e fuorvianti.

Il rapporto sollecita inoltre l’intervento di politici, aziende tecnologiche e altri attori che si occupano di tutela dell’infanzia: “Dovrebbero sostenere la ricerca sugli impatti dell’AI generativa ed essere lungimiranti”.

Il concetto è ribadito da uno studio guidato da Karen Mansfield, psicologa dell’Università di Oxford, in cui vengono evidenziati i potenziali effetti negativi dei sistemi di AI progettati per imitare il comportamento umano, che potrebbero addirittura superare quelli associati ai social network. La ricerca spiega come le funzioni che emulano i processi cognitivi o generano deepfake rischino di compromettere in maniera grave il benessere psicologico di bambini e adolescenti.

Con un’intelligenza artificiale simile a quella umana in grado di moderare o arricchire le interazioni online, lo spettro dei benefici e dei rischi per i bambini e gli adolescenti è più ampio di quello associato ai social network o ai videogiochi“, avverte Mansfield.

Sebbene le informazioni sull’uso dell’AI generativa tra i bambini a livello globale siano ancora scarse, i primi studi mostrano una tendenza in crescita e poco regolamentata. Un sondaggio online condotto da Common sense media ha rilevato che il 58% dei ragazzi tra i 12 e i 18 anni negli Stati Uniti ha già utilizzato ChatGPT, quasi il doppio rispetto al 30% dei genitori intervistati. E la maggior parte degli adolescenti ha ammesso di averlo fatto all’insaputa dei propri tutori o insegnanti.

Questo articolo è apparso originariamente su Wired en español.



Fonte

Written By

Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

Related Posts

Airpods, 5 novità in arrivo con iOs 26

Airpods, 5 novità in arrivo con iOs 26

Apple prepara una bella rinfrescata di funzionalità per uno dei suoi bestseller ovvero AirPods. Gli auricolari bluetooth senza fili godranno di svariate novità in occasione del rilascio dell'aggiornamento a iOs 26 previsto in autunno, diventando ancora più...

leggi tutto