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lunedì, Mar 18

Gemini su iPhone: che cosa prevede il presunto accordo tra Apple e Google



Da Wired.it :

Apple e Google hanno stretto un accordo che prevede l’utilizzo del modello di linguaggio Gemini su iPhone già dal prossimo, attesissimo, aggiornamento del sistema operativo degli smartphone della mela morsicata, ovvero iOs 18. L’anticipazione arriva da Bloomberg, che riporta come il colosso di Cupertino avrebbe chiesto la collaborazione dei rivali per colmare la lacuna di strumenti già maturi e collaudati per l’intelligenza artificiale generativa sia su dispositivo per operazioni semplici sia soprattutto in cloud per compiti più complessi.

È ancora una volta l’esperto Mark Gurman a raccontare qualche dettaglio sul futuro prossimo di Apple e la protagonista è quell’intelligenza artificiale che non è stata mai davvero ancora considerata dalle parti di Cupertino, se non con soluzioni molto semplici. Tuttavia, i rivali galoppano veloci e l’utenza è interessata alle potenzialità pressoché sconfinate (seppur con parecchie zone d’ombra) delle funzioni AI che vanno dalla generazione di testi a quella di immagini fino all’assistenza dell’esperienza quotidiana. Gemini è il modello di linguaggio di Google che vien già utilizzato sia sul top di gamma di casa Pixel 8 Pro sia sulla linea Samsung Galaxy S24 e può funzionare sul dispositivo in locale per esempio con Magic Compose che crea messaggi per le chat. Secondo quanto affermato da Bloomberg, Apple si è però rivolta a Google per sfruttare Gemini su iPhone nei compiti più complessi sui processi basati sul cloud come per esempio la generazione di immagini realistiche seguendo prompt scritti oppure la generazione di testi più lunghi e articolati, un po’ come si può fare con ChatGPT e Dall-E o con Copilot di Microsoft.

Insomma, nell’attesa di lavorare a una soluzione proprietaria come il misterioso progetto di modello multimodale open-source noto come Ferret oppure dare più concretezza a soluzioni ufficiose come le AI generative Ajax o il chatbot Apple GPT sviluppate internamente, i californiani sfrutterebbero la sponda dei rivali e connazionali. Google ha ufficializzato un mese fa la nuova evoluzione di Gemini, ora in grado di gestire audio, video e testi molto più grandi rispetto a GPT-4, con risultati che però spesso vengono giudicati troppo politicamente corretti e immagini generate che hanno scatenato polemiche oltreoceano, tanto da costringere Google a limitare la funzione.



[Fonte Wired.it]