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giovedì, Lug 30

George RR Martin a quest’ora dovrebbe essere in prigione (per sua stessa ammissione)



Da Wired.it :

L’autore dei libri da cui è stata tratta Game of Thrones aveva promesso l’anno scorso che se non avesse consegnato entro il 29 luglio il sesto capitolo, The Winds of Winter, i suoi fan avrebbero potuto costringerlo alla prigionia

martin

Lo aveva detto lui stesso un anno fa: se non avesse finito il suo nuovo libro entro il 29 luglio 2020 i fan avrebbero potuto tranquillamente metterlo in prigione. Toni sicuramente esagerati, se non si stesse parlando di autore prolifico ma anche molto discontinuo come George RR Martin, e di un romanzo atteso ormai da anni e anni come The Winds of Winter, ovvero il sesto libro delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, da cui è stata tratta Game of Thrones. I continui rimandi di questo volume sono divenuti ormai una barzelletta, con alcuni convinti che – dopo la fortuna (anche finanziaria) derivata dall’adattamento seriale e coi nuovi impegni sugli spin-off televisivi – lo scrittore non lo porterà mai a termine. C’è invece chi (soprattutto la casa editrice) ancora ci spera, eppure la promessa che aveva fatto lui stesso nei mesi scorsi si è ulteriormente esaurita.

La bizzarra sfida veniva dal blog di Martin stesso: in un articolo del suo diario personale e virtuale, l’autore aveva detto di essere stato invitato alla World Science Fiction Convention che nel 2020 si sarebbe dovuta tenure a Wellington in Nuova Zelanda, proprio a partire dal 29 luglio: “Se non ho The Winds of Winter in mano quando arrivo in Nuova Zelanda, avete il mio permesso formale di tenermi prigioniero in un capanno a White Island [un’isola vulcanica al largo dell’arcipelago neozelandese, ndr] con vista su un lago di acido solforico finché non ho finito“, aveva scritto lui stesso già nel maggio 2019.

Insomma ora sembra venuto il momento di riscattare il pegno promesso, anche se c’è da dire che, causa coronavirus, gli stessi eventi del Worldcon (così viene chiamata la convention in breve) sono stati trasferiti in modalità virtuale. Da parte sua Martin, che sempre sul suo blog ha dato aggiornamenti sulla versione digitale del festival, pare essersi dimenticato completamente della promessa, ignaro anche che ci sarebbero degli appassionati benissimo disposti a rapirlo e costringerlo alla prigionia su un’isola vulcanica. Pare però che il lockdown abbia fatto bene alla sua attività autoriale e che abbia scritto parecchio nell’ultimo periodo. Che il prossimo inverno sia quello giusto per The Winds of Winter?

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[Fonte Wired.it]