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giovedì, Mar 19

Germania, Regno Unito, Usa e resto del mondo: le ultime sul coronavirus all’estero



Da Wired.it :

Germania e Uk stanno adottando misure di contrasto simili a quelle del nostro paese, come Francia e Spagna. Gli Usa vogliono scongiurare la recessione, e l’Oms è preoccupata per India e Africa, dove gli effetti del virus potrebbero essere devastanti

Champs Elysees deserti a Parigi (foto: Edward Berthelot/Getty Images)

In Cina si festeggia: per la prima volta, dall’inizio della diffusione del Covid-19, non c’è nessun nuovo caso di contagio nel paese. Ma se da un lato si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel, molti stati nel mondo invece incominciano solo ora a capire la gravità della situazione. Il numero di persone positive al coronavirus aumenta di ora in ora e rende evidente la necessità stringente di adottare contromisure che contrastino il contagio. Tra manovre fiscali e norme che impediscono il contatto sociale, ecco come il mondo si è mosso, nelle ultime ore, per contenere il virus.

Le ultime dall’Europa

L’Italia è stato il primo paese nel continente ad approvare provvedimenti che frenassero l’esplosione del contagio: chiusura delle attività non essenziali, delle scuole e fortissime limitazioni alla vita sociale che, nei prossimi giorni, verranno prorogate per almeno un altro mese. L’Unione Europea ha sospeso il trattato di Schengen e i chiusi i propri confini per 30 giorni. Ma, nei giorni scorsi, anche i singoli stati hanno iniziato a fare la loro parte. L’ultima in ordine di tempo è la Germania. In una conferenza stampa tenuta il 18 marzo, la cancelliera Angela Merkel ha sottolineato l’eccezionalità delle nuove misure dicendo che “nel paese non ce ne sono mai state di simili”. Il piano prevede “forti restrizioni” ai movimenti nel paese, compresi i viaggi sia all’interno che all’esterno della Germania, la chiusura di quasi tutti i negozi – con l’eccezione degli alimentari, delle banche e di altri servizi essenziali – lo stop alle attività di bar, discoteche, musei e teatri, il divieto di assembramenti di persone, anche “in luoghi di fede come chiese, moschee e sinagoghe” e il coprifuoco nei ristoranti alle 18 con la norma che, durante l’apertura, venga rispettata la distanza di sicurezza. Una serie di provvedimenti, quindi, all’italiana, proprio come è successo in Francia e in Spagna.

Il primo ministro Boris Johnson, nel Regno Unito, dopo aver rimandato a lungo questa decisione, ha stabilito che dal 20 marzo chiuderanno tutte le scuole e che l’anno accademico è concluso, senza bisogno di sostenere gli esami. Benché a livello centrale non sia stata disposta nessuna limitazione per i servizi di trasporto pubblico, il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha chiuso una dozzina di stazioni della metropolitana per spingere i londinesi a stare a casa. “Le persone non dovrebbero viaggiare, in alcun modo, a meno che non ne abbiano davvero bisogno”, ha affermato Khan.

Come va negli Stati Uniti

Il presidente Donald Trump ha finalmente inserito nella lista delle priorità dell’amministrazione il coronavirus. Nelle scorse ore, infatti, il Senato ha approvato un disegno di legge che prevede un pacchetto d’aiuti da 100 miliardi di dollari. La somma dovrebbe coprire congedi e ferie retribuite per i lavoratori, indennità di disoccupazione e test gratuiti per tutti. Al varo è ancora la possibilità di dare un assegno di mille dollari a tutti gli americani che guadagnano meno di 100mila o 75mila dollari all’anno. Il segretario del tesoro Steven Mnuchin ha definito l’epidemia di Covid-19 “peggiore dell’undici settembre” annunciando che la Casa Bianca farà di tutto per impedire che l’economia americana subisca gli effetti devastanti della recessione. Intanto, Trump ha anche chiesto ai militari di prepararsi a costruire ospedali da campo e il sindaco di New York, Bill de Blasio, il primo ha dichiarare lo stato d’emergenza, sta decidendo, come riporta il New York Post, se chiudere o meno tutti i servizi non essenziali nella città.

Il nuovo coronavirus in Africa e India

Se, in qualche misura, la gran parte dei paesi del mondo sta affrontando la pandemia con misure più o meno restrittive in base al numero dei contagi e dei decessi, le preoccupazioni dell’Oms si rivolgono principalmente al continente africano e all’India. Sono 443 i casi registrati in trenta paesi africani e dieci i morti in quattro nazioni: i decessi sono stati riportati in Egitto, 3 in Algeria, 2 in Marocco e uno in Sudan. Ma come ha precisato il presidente dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus: L’Africa deve destarsi e prepararsi al peggio”. L’affollamento di persone in zone in cui ci sono condizioni igienico sanitarie molto scarse, la mancanza di acqua pulita, il numero alto di malati di Hiv o di tubercolosi e un sistema sanitario precario potrebbero rendere presto ingestibile la situazione del contagio.

Come riporta Abc, sono state adottate alcune misure blande che prevedono di evitare gli assembramenti e promuovono misure di distanza sociale, ma è molto poco. Gli stessi problemi riguardano anche l’India. In un articolo pubblicato negli scorsi giorni sul Time viene riportato un dato allarmante: circa 160 milioni – più della popolazione della Russia, per capirci – degli 1,3 miliardi di popolazione indiana non ha accesso all’acqua potabile. A peggiorare le cose – dicono gli esperti – è l’impossibilità di attuare misure che includano il distanziamento poiché molte città indiane  sono tra le aree più densamente popolate del mondo. Finora il governo è stato in grado di mantenere un freno alla trasmissione  del virus. Le autorità hanno confermato 147 casi e tre decessi, tutti collegati a viaggi all’estero o al contatto diretto con qualcuno che ha contratto la malattia altrove.

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[Fonte Wired.it]