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Giorgia Meloni anche su Charlie Kirk dimostra di aver un problema di “matrice”

da | Set 15, 2025 | Tecnologia


E ancora: “Il dispositivo intelligence ha rilevato un significativo attivismo in vari Paesi europei teso a incrementare le relazioni con formazioni ultranazionaliste del Vecchio Continente, con l’intento di mettere insieme un “fronte politico internazionale” di chiara impronta anti-atlantista e filo-russa”. Nel 2022 (poi ci fermiamo, tanto il senso si è capito e se vai più indietro ricadi nella scusa “eredità del precedente governo”): “Si è, infine, confermato un pericolo in costante crescita l’attivismo sul web delle reti internazionali del suprematismo e dell’“accelerazionismo”, diffusori d’impulsi antisistema d’impronta razziale in grado di esaltare sentimenti di rancore sociale e d’incitare a una risposta violenta e indiscriminata contro il “sistema””.

Un problema di matrice

Direi che è chiaro il problema. E sta peggiorando. Sempre i servizi segreti (non la consulta della sinistra no global, non il quartetto Elly Schlein-Giuseppe Conte-Angelo Bonelli-Nicola Fratoianni, non qualche oscuro guru del web) scrivono: “Diverse operazioni di polizia hanno confermato che in ambienti jihadisti, ma anche nell’ambito dell’estrema destra suprematista internazionale, sono state riscontrate capacità d’innovazione e di adattamento tecnologico, nell’intento di ottimizzare le attività di propaganda, di reclutamento, nonché di pianificazione ed esecuzione operativa”.

Se la politica vuole essere autorevole e credibile, come la presidente del Consiglio ha auspicato parlando dell’assassinio dell’attivistra trumpiano, allora che il governo più a destra della storia della Repubblica italiana riconosca il problema per quello che è. Quando Giorgia Meloni sul caso Charlie Kirk dice che “è ora di dire chiaramente che queste tesi sono impresentabili, pericolose, irresponsabili e antitetiche a qualsiasi embrione di democrazia”, ammetta che le tesi impresentabili, pericolose, irresponsabili e antitetiche a qualsiasi embrione di democrazia sono quelle di Kirk stesso. Uno che ha propalato falsità sulla pandemia da Covid-19. Uno che negava il diritto all’aborto. Uno che ha usato la sua abilissima attività oratoria, come ricorda, come racconta il Post, per diffondere discorsi di odio e razzisti, senza curarsi delle conseguenze delle sue parole. È vero, Kirk era libero di pensare ciò che voleva e di esprimerlo. Ma è vero anche che le parole di Kirk hanno alimentato quelle stesse idee che lo hanno ucciso.

L’omicidio va condannato. E la spirale di violenza che genererà avrà un prezzo alto per tutte le nostre comunità. Rischiano di pagarlo le persone più deboli e marginalizzate. Quelle su cui ora le destre cercano di scaricare responsabilità che non hanno, mentre inventano accostamenti per preservare l’immagine del loro novello martire davanti ai fatti che li smentiscono. La presidente del Consiglio li ha davanti, glieli hanno messi nero su bianco i servizi segreti. Abbia il coraggio di guardali, abbia la responsabilità di riconoscere la matrice.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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