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Gli 80 anni della Liberazione e la Resistenza tra storia, mito e presente

da | Apr 25, 2025 | Tecnologia


Lo storico Carlo Greppi sottolinea con Wired il ruolo cruciale della narrativa nel costruire una consapevolezza storica: “La letteratura ha spesso anticipato temi che gli storici avrebbero approfondito solo più tardi. Penso a Una guerra civile di Claudio Pavone, pilastro della storiografia resistenziale, che deve molto anche alla narrativa. Mentre il cinema italiano, pur avendo prodotto opere significative, forse manca ancora un grande film capace di raccontare la Resistenza nella sua complessità, come hanno fatto invece i romanzi di Calvino, Fenoglio, Meneghello, Viganò“.

Ma ci sono state omissioni o distorsioni nella narrazione pubblica? Non credo tanto alla colpa delle fiction, quanto a una certa retorica politica che, dalla fine della Prima Repubblica in poi, ha smussato gli aspetti più scomodi della Resistenza, in particolare la scelta della lotta armata. Si è giustamente ricordata la resistenza civile, ma a lungo si è oscurata la centralità del combattimento, della violenza giusta, della decisione coraggiosa di imbracciare le armi per fermare l’orrore“.

La memoria della Resistenza e le sfide del presente

Oggi la memoria della Resistenza e del 25 aprile è al centro di un nuovo dibattito, soprattutto in relazione ai conflitti contemporanei. Di fronte alla guerra in Ucraina, alcuni politici evocano la Resistenza italiana per giustificare l’invio di armi o l’intervento militare. Ma il paragone è fondato?

Greppi risponde con prudenza: “Ogni comparazione è legittima, a patto che si riconoscano similitudini e differenze. Il conflitto in Ucraina è una guerra regolare tra Stati, mentre la Resistenza fu una guerra irregolare, condotta da volontari, spesso giovanissimi, con un progetto politico forte e condiviso. È più che legittimo che un paese sovrano si difenda da un’aggressione, ma la Resistenza italiana nacque da una scelta consapevole e autonoma di combattere il fascismo, spesso con motivazioni pre-politiche. Non erano soldati, erano cittadini“.

25 aprile, l’eredità della Resistenza oggi

La Resistenza non fu solo uno scontro militare, ma l’inizio di una trasformazione politica e culturale che avrebbe portato l’Italia a diventare una Repubblica democratica. Il referendum del 2 giugno 1946 e la Costituzione del 1948 ne furono le dirette conseguenze.

A 80 anni dalla Liberazione, quell’eredità è più attuale che mai. In un’epoca di crisi della democrazia, rigurgiti autoritari e smarrimento della memoria storica, la Resistenza parla ancora con forza. Parla di scelte difficili, di coraggio, di solidarietà tra diversi, di una generazione che, anche a costo della vita, ha ridato dignità a un paese piegato dalla dittatura e dalla guerra.

E conclude Greppi: “Il caso della Resistenza italiana, in particolare, possiede anche un forte valore simbolico perché il paese che di fatto ha inventato il fascismo ha saputo generare una forza contraria che vi si è opposta per 20 anni con grande tenacia e alla fine è riuscito a creare un esercito di volontari che ha liberato oltre cento città del nord in aprile, prima dell’arrivo degli Alleati“.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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