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mercoledì, Mar 22

Gli e-fuels prolungheranno la vita dei motori endotermici? Una bozza sembra confermare le intenzioni dell’Europa

da Hardware Upgrade :

Reuters sarebbe entrata in possesso di una bozza di legge che modifica il divieto dei motori a combustione approvato per il 2035. L’emendamento consentirebbe di continuare a vendere veicoli con propulsori endotermici, purché siano alimentati esclusivamente da e-fuel e non diesel o benzina.

Stando a quanto riportato, i produttori dovrebbero fare in modo che l’auto funzioni esclusivamente con e-fuel e impedisca l’avvio nel caso vengano adottati carburanti diversi da quelli previsti. In sostanza, l’industria sarebbe chiamata a sviluppare un sistema capace di riconoscere il carburante in uso.

Naturalmente, l’idea nasce dalla pressione di alcuni paesi leader nell’industria automobilistica (Germania e Italia soprattutto) che ritengono il divieto troppo restrittivo e limitante sia per le aziende che per i clienti. Una scelta che, tuttavia, farà sicuramente discutere.

In effetti, i carburanti “ecologici” portano con sé alcuni vantaggi. Vengono definiti “carbon-neutral” in quanto le emissioni sarebbero pari alla CO2 assorbita per la loro produzione. Inoltre, mantengono le stesse caratteristiche dei carburanti tradizionali, consentendo così alle vetture attuali di continuare il loro servizio.

Naturalmente, il vantaggio è soprattutto per i costruttori che in questo modo possono massimizzare il ritorno dei costi in ricerca e sviluppo sostenuti fino ad ora. Nel caso dei clienti, invece, rappresenta una soluzione per acquistare nuove auto ad un prezzo più accessibile. Certo, il tutto sulla base delle attuali condizioni del mercato.

Il risvolto della medaglia è che la produzione degli e-fuels richiede enormi quantità di energia elettrica, la quale dovrebbe essere estratta inevitabilmente da fonti rinnovabili. Questo ed altri fattori contribuiscono ad un costo di produzione sensibilmente più elevato rispetto ai carburanti tradizionali. Infine, ci sarebbe da mettere in piedi una produzione capace di soddisfare la richiesta, dato che per il momento l’Europa conta una sola stazione di rifornimento per questo tipo di combustibili.

Al 2035, però, mancano ancora più di 12 anni, un lasso di tempo in cui il mercato potrebbe completamente cambiare. Questo fa spontaneamente sorgere un dubbio: vale la pena investire ulteriori risorse per mantenere in vita una tecnologia (quella dei motori a combustione) ormai superata sotto quasi ogni punto di vista?

Considerando che dal 2035 sarà vietata la vendita delle vetture endotermiche, ma non la loro circolazione, il tempo per consentire il passaggio agli EV a tutti gli automobilisti potrebbe essere sufficiente. Un impegno congiunto tra i costruttori e gli stati dell’Unione Europea garantirebbe una transizione graduale e accessibile, così che l’energia necessaria alla produzione di e-fuel possa essere impiegata per alimentare direttamente i veicoli, evitando tutti i costi legati a una nuova filiera di produzione e distribuzione.

Insomma, sono molti gli interrogativi a cui bisogna dare una risposta. Difficile stabilire se il mantenimento dei motori endotermici possa risultare una scelta utile, soprattutto se proiettata in un tempo così distante.

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