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mercoledì, Dic 09

Gli errori di Lucia Azzolina sui numeri dei contagi nelle scuole



Da Wired.it :

La ministra Lucia Azzolina ha contestato la nostra inchiesta sui contagi da Sars-Cov-2 nelle scuole. Peccato che i numeri provengano direttamente dal suo stesso dicastero

La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina (foto: Marco Cantile/LightRocket via Getty Images)

La ministra della Pubblica istruzione Lucia Azzolina se l’è presa con l’inchiesta di Wired sui 65mila contagi all’interno delle scuole, parlandone come “una grande cantonata”. Intervistata a L’Aria di Domenica su La7, l’esponente dell’esecutivo ha contestato i dati che ci ha fornito il suo stesso ministero e la modalità con cui sono stati trattati. Facciamo un punto.

Nascondere i dati?

Sono tre le questioni sollevate dalla ministra Azzolina. La prima è quella di averla accusata di aver nascosto i dati. Affermazione mai comparsa su queste colonne. Così come nessuno, qui, ha mai negato che la sua scelta di attivare un monitoraggio dei contagi nelle scuole abbia rappresentato uno sforzo ulteriore rispetto a quanto dovuto dal Miur. Semmai, abbiamo chiesto che i dati venissero resi pubblici e che lo fossero in formato aperto. Ed è proprio per ottenerli che Wired ha presentato un’istanza di accesso agli atti.

Abbiamo infatti chiesto di ottenere “i dati relativi ai casi di infezione da Sars-Cov-2 rilevati in ambito scolastico alla data del 29 ottobre 2020, aggregati per comune e suddivisi per ordine scolastico”, per citare la richiesta inviata via Pec al ministero lo scorso 30 ottobre. Ripetiamolo: i dati pubblicati arrivano dal Miur, il ministero guidato da Lucia Azzolina e che abbiamo reso liberamente scaricabili qui da subito, così che chiunque potesse utilizzarli.

Un’analisi parziale?

Secondo la ministra, Wired non avrebbe tenuto conto del fatto che ci sono comuni nei quali non sono stati registrati contagi. Ora, nel pezzo in questione si legge chiaramente che “i dati sono stati forniti su base comunale e riguardano 2.546 comuni sugli oltre 6.700 sul cui territorio ha sede una scuola”. È anche stata realizzata questa mappa che dà conto della questione:

Non sapendo se negli altri comuni non ci fossero dati o non ci fossero contagi, Wired ha preso in considerazione questa seconda ipotesi, ovvero che le segnalazioni fossero pari a zero, un’idea che ora corrobora la stessa Azzolina. Abbiamo quindi calcolato l’incidenza dei contagi tra la popolazione scolastica tenendo conto anche della popolazione scolastica dei comuni per i quali non ci sono dati. In sostanza si tratta del rapporto dei positivi segnalati in una provincia rispetto alla stima del numero di studenti e docenti della provincia stessa (in mancanza di numeri personale Ata per ciclo scolastico).

Se avessimo fatto ciò che la ministra ci contesta, ovvero considerato solo la popolazione scolastica dei comuni in cui sono stati registrati contagi, avremmo ottenuto un’incidenza ben maggiore di quella effettivamente riportata.

Numeri sbagliati?

Una ulteriore critica riguarda l’aver dato conto del totale degli attualmente positivi anziché del totale dei positivi. Detto in italiano, di aver contato più volte studenti, professori e non segnati positivi in più di un report settimanale. Ciò che ha chiesto Wired al ministero, però, riguardava proprio il totale dei casi positivi.

risposta-MiurE la lettera che accompagnava il file con i dati, che si può leggere qui e di fianco, spiega che quei 65mila casi rappresentano “il totale dei casi di infezione da Sars-Cov-2 rilevati in ambito scolastico”. A firmarla è Gianna Barbieri, direttore generale di diversi uffici del Miur, tra cui quello che si occupa di statistica. E laureatasi con 110/110 in Scienze statistiche ed economiche all’università Sapienza di Roma.

Peraltro il modulo che i dirigenti scolastici dovevano compilare per segnalare i casi, chiesto e ottenuto da Wired e consultabile qui, prevedeva proprio che venissero segnalati i nuovi casi della settimana e i casi positivi al momento. Definiti, questi ultimi, come somma dei nuovi casi e di quelli registrati nelle settimane precedenti e ancora positivi.

La nostra richiesta faceva riferimento al totale dei nuovi casi della settimana, per dirla con la locuzione ministeriale. Quindi, delle due l’una: o il totale dei contagi nelle scuole al 30 ottobre è pari a 64.980, come scritto da Wired, oppure è il Miur che ci ha fornito un dato non corretto, confondendo cioè il totale dei positivi (l’informazione richiesta) con il totale degli attualmente positivi. Un’ottima strategia per rassicurare l’opinione pubblica.

La ministra Azzolina, quindi, dovrebbe rivolgerla al proprio ministero. Inoltre insiste nel dire che i “dati veri” relativi ai contagi nella popolazione scolastica li ha in mano l’Istituto superiore di sanità. Wired ha presentato un accesso agli atti anche all’Iss, ma non ha ottenuto risposta. Per questo, il 30 novembre, ha chiesto un riesame al loro responsabile trasparenza e anticorruzione e resta in attesa di una risposta, della quale darà ovviamente conto.

Altri numeri

Fin qui la risposta, nel merito, alle affermazioni di Lucia Azzolina, ma ci preme sottolineare un ultimo punto. In Piemonte, la consigliera regionale di opposizione alla giunta di centrodestra Francesca Frediani ha chiesto e ottenuto i dati sui contagi da Sars-Cov-2 relativi a studenti e personale delle scuole piemontesi dalla riapertura ai primi di dicembre. I dati si trovano qui. Basta una semplice somma per arrivare a dire che si tratta di 14.359.

Si tratta di una somma del totale complessivo ed è possibile che anche qui, come sostiene Azzolina, si sia dato conto del totale degli attualmente positivi e in caso sarebbe quasi incredibile la coincidenza dello stesso errore ripetuto più di una volta.

Senza che ci sia bisogno di ricordare in Piemonte vive un tredicesimo degli italiani – perché non sarebbe corretto moltiplicare 14.359 per 13 per stimare i casi a livello nazionale – chiudiamo con le parole della consigliera che afferma come “l’incidenza del contagio tra il personale scolastico e gli studenti è stata significativamente più alta rispetto a quella della popolazione generale sin dalla settimana del 12 ottobre. Frediani, è bene ricordarlo, è stata eletta nelle liste del Movimento 5 stelle. Nelle scuole va tutto bene quando si è in maggioranza mentre la situazione è preoccupante quando si è all’opposizione?

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[Fonte Wired.it]