Seleziona una pagina
giovedì, Set 19

Global Climate Strike, lo sciopero globale del clima cambierà le cose?


#FridayForFuture ha indetto il Global Climate Strike dal 20 settembre: una settimana di manifestazioni contro i cambiamenti climatici che culmineranno in una marcia pacifica a Montreal il 27: ci sarà Greta Thunberg

(foto: BEN STANSALL/AFP/Getty Images)

Da venerdì a venerdì. A partire dal 20 settembre e per tutta la settimana, gli organizzatori di azioni per il clima in tutto il mondo pianificano il Global Climate Strike, con la speranza che questa volta un’ampia partecipazione possa fare la differenza. Questo è il secondo sciopero globale dell’anno dopo, quello di metà marzo dove i cittadini di 40 paesi erano scesi nelle strade contro l’inazione dei governi internazionali sulla crisi climatica.

Molti pensano a un altro sciopero #FridayForFuture, le mobilitazioni degli studenti che sono stati principalmente guidati da giovani di tutto il mondo, capitanati a livello globale dall’attivista svedese Greta Thunberg. Questa volta però tutti possono parteciparvi e condividere il loro disappunto per la gestione internazionale della crisi ambientale.

Il #FridayforFuture ha avuto un grande successo: appropriandosi dalla pratica dello sciopero che è tipica dei lavoratori – che in questo caso non possono utilizzarla, per motivi evidenti – il #FridayForFuture è riuscito a portare avanti una lotta climatica pacifica, sfondando gli schermi e facendoci così porre più domande di prima sullo stato attuale del nostro pianeta.

Alcune organizzazioni sindacali hanno raccolto l’invito alla nuova protesta: la Fln Cgil ha deciso di aderire al Global Climate Strike ed essere “soggetto attivo nella giornata del terzo sciopero globale per il clima, poiché la lotta per un pianeta vivibile e quella per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori sono intimamente connesse”, come si legge nel comunicato del sindacato.

Lo sciopero della settimana ventura è di fatto aperto a tutti, sia nel mondo reale che digitale. Come specificato dal sito in cui vengono elencati tutti i punti di incontro nel mondo, partecipare vuole anche dire aiutare nell’organizzare le mobilitazioni online, e condividendo informazioni sulle piattaforme in rete.

Il culmine della manifestazione è previsto per il 27 settembre, quando Greta Thunberg guiderà la protesta per le strade di Montreal, in Canada. Più di 150 cortei sono stati organizzati sul territorio italiano, le cui specifiche si possono trovare abbastanza facilmente sui social media.

Il 23 settembre, non a caso nel bel mezzo di questa settimana di protesta, le Nazioni Unite ospiteranno il Summit sui cambiamenti climatici a New York: era stato il motivo iniziale della discussa visita di Greta Thunberg negli Stati Uniti e dunque del suo viaggio a zero emissioni – in barca a vela – attraverso l’Atlantico. Le Nazioni Unite hanno deciso di dedicare ampio spazio all’attivismo giovanile, invitando oltre 100 attivisti da tutto il mondo. Tuttavia, è proprio durante il Summit che i leader e negoziatori discuteranno delle questioni più pendenti per quanto riguarda l’accordo di Parigi, che dovrà essere finalizzato a fine anno.

La prima protesta a cui Greta Thunberg parteciperà avrà luogo il 20 settembre a New York, ad anticipare il summit e a tentare di far puntare i riflettori dei media mondiali sull’evento. Sì, perché di ambiente si parla ancora troppo poco: il Guardian, dopo aver identificato una scarsa copertura mediatica sulla questione ambiente negli Stati Uniti ha lanciato il Covering Climate Now, un progetto per migliorare la copertura dell’emergenza climatica, firmato da 60 media internazionali – tra cui molte prestigiose testate americane.

Sia la presenza di Greta Thunberg e delle proteste da lei avviate, che il summit sono quindi visti come un momento fondamentale non solamente per il movimento di protesta e la lotta al cambiamento climatico, ma anche per la crescita e l’assunzione di una rilevanza sempre maggiore del giornalismo ambientale in tutto il mondo.

Potrebbe interessarti anche





Source link